Gesù chiede ai suoi discepoli di rifuggire dall’ipocrisia. Siamo tutti d’accordo, ovviamente. A tutti danno fastidio le persone doppie. Tuttavia, non lo si può negare, qualche ombra di ipocrisia è presente in ogni uomo… la totale identificazione tra l’essere e l’agire c’è solo in Dio! La ricerca costatante della verità di noi stessi è il senso della conversione permanente di cui, indistintamente, tutti ci dobbiamo occupare! Per riconoscere questo aspetto basta pensare alle richieste che facciamo ai nostri bambini laddove noi per primi siamo carenti: non possiamo non puntare al massimo del bene solo perché noi non lo abbiamo raggiunto… tuttavia sentiamo fremere in noi la povertà dell’ipocrisia… Tanto più siamo capaci di riconoscere e ammettere le nostre ambiguità quanto più siamo persone libere! Come è possibile operare in questa direzione? Gesù offre una pista: «Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati». L’amore incondizionato di Dio è la piattaforma da cui partire per non temere il giudizio e confessare il nostro limite… Anzitutto davanti a Dio occorre trasparenza! A lui non si può sfuggire! L’ammissione della colpa è segno della propria fiducia nella cura del medico celeste oltre che il desiderio autentico di una conversione personale. Buona giornata