Oggi la liturgia ci ripropone la seconda parte del racconto di Luca che abbiamo ascoltato nella domenica XXXIII del tempo ordinario. Il tema principale di questo vangelo, come è stato anche nel giorno di ieri, è la testimonianza. Nella settimana in cui si conclude l’anno liturgico, le scritture si concentrano proprio su questo tema, per evidenziarne la pregnanza. Se saremo testimoni del Cristo, saremo consegnati nei tribunali a motivo del Suo nome e saremo traditi anche dalle persone più care, quelle più vicine a noi, i familiari e gli amici. Queste raccomandazioni mostrano chiaramente che la sequela di Cristo richiede una vera e grande fede, poiché ci è domandato di anteporre Lui a tutto il resto.
Mettere Cristo al primo posto della nostra vita, senza aver paura di perdere ciò che crediamo di poter trattenere con le nostre forze, non è affatto semplice, perché ci si deve fidare di un altro, abbandonandosi tra le sue braccia. Per esempio, affrontare e scontrarsi con una persona che ci vuole bene e a cui noi ne vogliamo, per il nome di Cristo, sembra oggi una cosa assurda, eppure c’è in gioco la Verità, c’è in gioco la capacità di rimettere in fila le cose, dicendo: «Io non sono Dio».
R.I.P.: È tornata alla Casa del Padre la nostra sorella Maria, ci uniamo in preghiera nell’accompagnarla in questo viaggio e ci stringiamo attorno alla sua famiglia. Rosario questa sera alle 18:30 in cappellina. Funerale domani alle 14:30 in chiesa parrocchiale.
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