Io sono, io non sono (Gv 1,19-28)

«Dopo di me verrà uno che è prima di me».

Le domande che vengono poste oggi a Giovanni il Battista mettono in discussione anche noi. Tu chi sei? Chi sei tu, dunque? Sei tu il profeta? Chi sei? Tutte queste domande da un lato aprono la questione dell’identità propria e dall’altro quella della presenza di un Altro, ovvero della consapevolezza che c’è qualcuno che va oltre a noi e che noi possiamo solo testimoniare, poiché non siamo degni di slegargli i lacci dei sandali. A volte viene di sostituirsi a Lui, ma così perdiamo noi.

Buona giornata 😊

«Custodire la Verità» (Lc 2,16-21)

Il brano evangelico non spiega il mistero della maternità di Maria, si limita, con molta discrezione, a farcelo intravedere, come da lontano: il messia è nato da una donna, e chi lo incontra lo trova accanto alla madre. E questo è già significativo: il bambino e la madre non sono separabili.

C’è però un punto che Luca sottolinea, ed è l’atteggiamento della madre nei confronti del figlio, il modo con cui Maria ha vissuto la sua maternità: «Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (v. 19).

L’annotazione più importante è proprio quest’ultima che abbiamo riportato. Lo stupore di Maria si distingue dallo stupore generale. Anche Maria sente le parole che spiegano l’evento che ella stessa vede e vive. Parole che custodisce nel cuore, dentro di sé. Le parole che in altri suscitano stupore, in lei si fanno ascolto consapevole, pensoso e intelligente: il cuore indica tutto questo. La funzione della madre è anzitutto di «custodire»: il figlio nato da lei, le parole che si dicono di lui, gli eventi che accadono attorno a lui, tutto questo non lo considera «suo» ma semplicemente affidato, da custodire con fedeltà.

E poi «meditare»: il mistero di Gesù, come il mistero di Dio e il mistero della vita, è difficile da comprendere, e comunque lo si comprende a mano a mano che si svolge davanti agli occhi, a mano a mano che lo si vive con fiducia. La comprensione è frutto di un viaggio: un viaggio che si compie rendendosi disponibili, osservando e meditando, soprattutto «partecipando».

(B. Maggioni, «Ecco, io sono con voi…»)