Convertitevi, il Regno dei Cieli è vicino! (Mt 3,1-12)

In questa seconda domenica di avvento, il vangelo ci porta sulle strade di Giovanni il Battista, che con il suo stile ci restituisce tutto il significato del periodo liturgico che stiamo attraversando e ci suggerisce qualche consiglio pratico per viverlo al meglio, e perché sia un punto di partenza per un cambiamento di vita.

Innanzitutto, l’esordio di Giovanni ci predispone proprio a modificare il nostro sguardo sulla nostra vita. «Convertitevi!» dice il Battista. La conversione, parola che in greco suona come metànoia, cioè cambiamento di mentalità, è infatti la volontà di girare i propri occhi, il proprio volto, il proprio cuore, la propria vita, verso un punto diverso rispetto a quello verso cui guarda l’uomo vecchio. La conversione è l’ascolto di qualcuno che ci salva ed è la ferma decisione di seguire quel qualcuno, quell’uomo nuovo, a costo di rinunciare a sé stessi. Quell’uomo nuovo ti cambia la vita perché ti dona uno sguardo nuovo, un modo nuovo di pensare, non attaccato alle maglie del peccato e del male, non agganciato al dominio dell’io.

Poi apprendiamo che la conversione è un atto interiore, e si vede all’esterno attraverso dei gesti riconoscibili, cioè uno che ti vede fare certe cose, capisce che c’è stata in te una conversione.

Il primo gesto è il battesimo, ovvero quel lavacro che è dato in dono per aver scelto di cambiare. Un secondo gesto è la rinuncia alle cose, come simbolicamente rappresentato dai vestiti di Giovanni, come dire che le cose non ci salvano. Un ultimo gesto è la rinuncia al cibo, come a significare che l’unico cibo che salva in realtà è una persona: Cristo, che mandato dal Padre, dona a noi il Suo Spirito Santo, per la nostra conversione.

Buona domenica (II Avvento)

Gesù ci chiede di lasciarci trasformare (Mt 9,35-38 – 10,1.6-8)

«Vedendo le folle ne sentì compassione».

Questa compassione che Gesù sperimenta quando vede le folle stanche e sfinite, come pecore senza pastore, è descritta da un verbo tutto al femminile. Matteo ci sta dicendo che Gesù ha provato una sensazione simile a quella che provano le donne incinte durante la gravidanza. Quel sentirsi trasformare dentro. Gesù è così: capace di mostrare tutta la sua umanità e di prenderci per mano per condurci dentro la nostra. Gesù si lascia coinvolgere perché anche noi ne diventiamo capaci.

Buona giornata 😊

Gesù ci coinvolge nel suo disegno di salvezza (Mt 9,27-31)

«Avvenga per voi secondo la vostra Fede».

Gesù, prima di compiere un miracolo nei confronti di qualche persona, domanda sempre se c’è Fede in lui e se si crede davvero nel gesto da cui scaturirà il segno miracoloso. Il Signore, seppur onnipotente, coinvolge anche noi nel suo disegno di salvezza, e si affida addirittura alla nostra Fede. Possiamo dire che faccia, in fondo, ciò che vogliamo noi, poiché è certo che nelle nostre parole e nelle nostre richieste, quando sono pronunciate con Verità, ci sia – in fondo – la volontà di Dio Padre.

Buona giornata 😊

Alzo lo sguardo e mi fido di Dio (Mt 7,21.24-27)

«Chi fa la volontà del Padre mio, entrerà nel Regno dei cieli».

A volte capita di pensare che la felicità dipenda da ciò che vogliamo noi, ma Gesù ci indica un’altra via, un’altra strada, un altro stile, che è quello di fare la volontà di un Altro: perché? Perché così usciamo da noi stessi e smettiamo di guardarci l’ombelico. In questo modo iniziamo finalmente a fidarci totalmente di qualcuno; un qualcuno che si chiama Dio Padre, e che ci conosce nel profondo, poiché è il creatore.

Buona giornata a tutti.