IL RIBALTONE DELLA FEDE

Fintanto che non facciamo un’esperienza pasquale non è possibile dire di avere una fede cristiana. Cos’è un’esperienza pasquale? È un evento di morte e risurrezione! Se non moriamo sul serio in qualcosa non possiamo sperimentare la gioia della risurrezione. È interessante notare, in questo senso, come anche nell’itinerario di fede di Paolo questo aspetto è chiaramente riconosciuto: «Per tre giorni rimase cieco». Paolo che perseguitava fieramente i cristiani e riteneva di fare la cosa più buona e giusta del mondo deve fare esperienza della cecità, del buio, dell’incapacità a vedere e capire… Fintanto che uno è sicuro di sè, non è disposto minimamente a rinascere: crede di essere vivo a prescindere! Ebbene: se viviamo delle nostre certezze, benchè le possiamo velare di fede, la nostra sicurezza non è posta in Dio ma in noi stessi… e la stabilità non può che essere molto precaria! Paolo deve andare da Anania e essere accompagnato nella rilettura degli avvenimenti e riacquistare pian piano la vista… una vista nuova che lo fa consapevole delle sue gravi colpe del passato e gli permette di vedere le cose e le persone in una maniera totalmente rinnovata, alla maniera di Cristo! Occorre un ribaltone vero e proprio per entrare autenticamente nella prospettiva cristiana… Buona giornata

 

I DONI DI DIO

«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato». Se abbiamo un briciolo di fede non è di certo merito nostro! Così come se vediamo o sentiamo o camminiamo, non è merito nostro: è la vita che ce lo ha regalato, senza alcun nostro merito… Tutto è dono! Ma possiamo dichiarare senza appello che chi è cieco non vede? Chi è sordo non senta? Chi è storpio non cammini? Ci sono tantissime possibilità che si sprigionano quando ci sono nel cuore dei desideri grandi! La fede è data a tutti! Ognuno ha nella sua libertà la possibilità di svilupparla o annichilirla! Quante persone per pigrizia perdono abilità nel camminare…  per inedia si precludono la visione di tante bellezza…  per superficialità non prestano ascolto a parole che li possono edificare… Sì: tutto è dono! Ma come sempre, i doni di Dio sono da accogliere e fa fruttificare. Vi propongo questa semplice storiella per pensare: “Una notte ho sognato che sul corso principale era stata aperta una nuova bottega, con l’insegna: Doni di Dio. Entrai e vidi un angelo dietro al banco. Meravigliato chiesi. Che vendi angelo bello? Mi rispose: “Ogni ben di Dio!” “Fai pagare caro?”
“No, i doni di Dio sono tutti gratuiti.” Contemplai il grande scaffale con le anfore d’Amore; flaconi di Fede; pacchi di Speranza; scatole di Salvezza… e così via. Mi feci coraggio e poiché avevo un immenso bisogno di tutta quella mercanzia, chiesi all’angelo: “dammi un bel po’ d’Amore di Dio, tutto il Perdono, un cartoccio di Fede e Salvezza quanto basta!” L’angelo gentile mi preparò tutto sul bancone. Ma quale non fu la mia meraviglia, vedendo che di tutti i doni che avevo chiesto l’angelo mi aveva fatto un piccolissimo pacco, grande come il mio cuore. Esclamai: “Possibile? Tutto qui?”. Allora l’angelo solenne mi spiegò: eh si, mio caro, nella bottega di Dio non si vendono frutti maturi, ma soltanto piccoli semi da coltivare….”. Buona giornata

IL SANGUE CHE DA VITA

Quello che fa il Signore è sempre sorprendente! Ogni volta che leggo queste parole negli Atti degli Apostoli – «Sàulo intanto cercava di distruggere la Chiesa» mi fa impressione… San Paolo, che la Chiesa oggi celebra come una delle sue colonne portanti, era uno che all’inizio la voleva radere al suolo! Quando siamo di fronte a delle persone che sono ostili e nemiche giurate della chiesa dovremmo sempre pensare a san Paolo: chissà che nel cuore non abbiano dentro un fuoco che attende solo di essere acceso… Ma che cosa ha generato in Saulo la volontà di cambiare vita? Una semplice illuminazione interiore? Io credo di no: c’è stato un evento che lo ha toccato e non lo ha più lasciato sereno… Quale? Il martirio di Stefano! Saulo era stato in prima fila nell’esecuzione di questo grande testimone di Gesù. Cosa ha visto in lui? Ha visto che il suo modo di morire non era quello di un povero disperato ma quello di un risorto! Il sangue di Stefano, la sua vita, parlava chiaramente di Gesù! Come una freccia, la testimonianza di Stefano ha colpito il cuore di Saulo… Saulo ha cercato di sfuggire ma all’amore misericordioso primo o poi si cede! Com’è la nostra testimonianza? La Chiesa vive del nostro sangue… Buona giornata

IL KERYGMA

Questi versetti riportati da Paolo nella Lettera ai Corinti quasi come fossero una filastrocca imparata a memoria sono quelli che vengono chiamati il kerygma, ossia la sintesi, il nocciolo, della fede cristiana: «Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici». Parafrasando potremmo scrivere così: Gesù è quell’uomo che è finito in croce a causa dei nostri peccati. Già nelle Scritture si preconizzava un destino del genere per l’inviato da Dio. È così morto sul serio, come ogni uomo, ed è stato sepolto. La cosa straordinaria è che Dio Padre non lo ha lasciato marcire nel sepolcro come ogni uomo ma lo ha fatto risorgere. Ma non solo spiritualmente… Gesù è risorto per davvero con il suo corpo! Tant’è che i discepoli lo hanno proprio visto e toccato. Ecco: questa è la nostra fede: un cadavere sfugge alla contabilità inesorabile della morte! Provate a pensare se da cristiani abbiamo davvero la capacità di sintetizzare la fede in questi articoli… oppure, se sproloquiamo tutta una serie di cose da credere che neanche noi ben sappiamo come dimostrare e accogliere…Buona giornata

CON CRISTO PER AMORE

Dopo che Gesù ha moltiplicato i pani e i pesci, una folla numerosa lo segue con grande determinazione, curandone pedissequamente tutti gli spostamenti. Gesù potrebbe essere soddisfatto per tanto seguito ma non è così… ecco come rimprovera i fedeli tanto ossequiosi: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati». Gesù non si rallegra nell’avere uno stuolo di persone servili al seguito! Gesù è venuto perchè riscoprissimo la dignità filiale, l’onore che spetta ai figli, la libertà che connota la somiglianza con Dio… Se la gente lo segue per un bisogno non è una cosa bella: deve cogliere il senso e la bellezza! Il pane e il pesce moltiplicati non erano tentativi per imbonirsi le folle e creare consenso ma la scelta deliberata di prendersi cura di una umanità alla deriva! Il miracolo sono il pane e il pesce ma il segno è la cura di Dio, la sua paternità! Se la gente segue Gesù per mero interesse significa che non gli importa di lui, non ha creato un rapporto con il Signore… e così la salvezza non può prendere forma in alcun modo! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Rosa, donna semplice e devota