VIENE LA LUCE DENTRO LE NOSTRE CASE

Siamo un po’ tutti in attesa come Simeone ed Anna. Tutta la storia d’Israele è caratterizzata dall’attesa di un compimento. Direi proprio che tutto il mondo è in attesa di un di più che desidera ma che non riesce a realizzare. Significa che noi possiamo fare la nostra parte ed è giusto che la facciamo con grande passione e determinazione. Ma la parte che spetta all’altro non la possiamo fare noi… la parte che spetta a Dio è totalmente sua! La festa che celebriamo oggi ci offre una certezza: Dio è fedele e non viene meno alle sue promesse. Gesù entra nel Tempio che Davide e Salomone hanno costruito: Simeone e Anna, espressione dell’attesa di Israele, hanno visto, compreso e creduto! Si è accesa la loro vita apparentemente spenta dal protrarsi degli anni… Gesù porta una luce che illumina tutto ciò hanno fatto e ciò che fanno: ogni cosa ha un senso, ha una direzione perchè viene manifestato che siamo amati! Tradizionalmente questa festa è chiamata Candelora perchè vengono benedette delle candele che, poi, ognuno porta a casa. Cosa significa? Significa che chi ha incontrato Gesù ha una luce accesa, ha una fiamma che arde dentro la sua quotidianità! Gesù non entra solo nel Tempio ma anche nelle nostre case, nella nostra ordinarietà! Apriamo gli occhi per riconoscerlo! Buona giornata

SOLO IN DIO LA PIENEZZA

Esiste al mondo un uomo solo che non sanguini da qualche parte, che non soffra di qualche male, che non abbia ferite aperte che non riesce a guarire? Io credo proprio di no! Anche la persona che dice di avere tutto e di essere felice nasconde in qualche angolo sotterraneo il dolore per una qualche mancanza… Siamo così: uomini mancanti! Uomini che anelano ad una pienezza mai pienamente raggiunta! Forse che sia proprio questa mancanza lo snodo più fecondo della nostra vita? Un dolore che porta a cercare Colui che veramente salva? Qual è il rischio. Quello stigmatizzato nel racconto del Vangelo della guarigione dell’emorroissa: «aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio». Ecco: immaginare che ci sia qualcuno che mondanamente possa arginare il nostro sanguinamento! Immaginare che ci siano ricchezze capaci di compensare il vuoto che sperimentiamo! Quanti terapisti facciamo passare per compensare le nostre falle esistenziali quando uno solo è il medico capace di sanarci alla radice… quanto dispendio di fatica e di energia per non sentire il limite della nostra fragilità… Gesù insegna all’emorroissa a chiamare per nome il suo sanguinamento e da lì la consapevolezza di essere amata! Tutto è risanato… Buona giornata