UN DIO DISCRETO

Ieri sera, in occasione della Giornata italiana per la Vita, abbiamo celebrato l’Eucaristia con qualche bambino nato nel 2021. È un dono grande quello che Dio ci fa attraverso uomini e donne generosi: i bambini sono il sole che illumina il futuro della storia! Non sono scontati! Sappiamo il buio demografico nel quale siamo immersi… Osservavo la pazienza e l’amore di un papà che dava il latte al suo piccolo e pensavo: quel bambino sta ricevendo le cure premurose di un uomo ma nel suo ricordo non ci sarà traccia conscia di questi momenti… eppure senza questo amore non potrebbe vivere! Ecco: l’amore di Dio è proprio un po’ così: si rinnova ogni giorno ma noi non ne abbiamo consapevolezza! Dio rimane nascosto ma svolge un servizio ineludibile per la nostra sussistenza! L’essere schivo di Dio viene per lo più fatto passare come prova della sua inesistenza… ma l’amore, per statuto, c’è ma non si vede! Salomone aveva capito molto bene il modo di essere di Dio: «Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura». Occorre accettare il mistero! Il delirio di potenza nel voler a tutti i costi catturare Dio e metterlo dentro un contenitore è opera inutile e impossibile! Godiamo dell’amore e ringraziamo a prescindere… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Umberta che in maniera molto discreta si è congedata dalla storia

TESTIMONI PER GRAZIA

Chi può parlare di Dio? Chi si può ritenere degno di essere suo portavoce? Siamo uomini, tutti, indegni. Sia per l’ignoranza che abbiamo del suo mistero sia per l’inadeguatezza della nostra levatura morale… Nella Parola che oggi ci è donata sono due le testimonianze che vanno in questa direzione: la prima di Isaia «Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito» e la seconda di Pietro: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore».

Isaia e Pietro hanno dichiarato la loro insufficienza e così, oggi, le loro testimonianze sono quelle che sostengono il nostro cammino di conversione: quante volte ci vengono proposte le loro parole! È bene se avvertiamo la nostra fragilità e la nostra povertà nel parlare a nome di Dio! Sarebbe molto grave il contrario: arrogarsi il diritto e la prerogativa di parlare in suo nome! Quante volte Gesù ha dovuto rimproverare quegli scribi e quei farisei che pensavano di avere la verità in tasca…

Non si può parlare a nome di Dio in virtù di una qualche presunta ispirazione! Di per sé, visto che, come dice san Giovanni, «Dio nessuno lo ha mai visto», non c’è uomo che possa prendersi la briga di parlare a nome di Dio… qualora uno parli a nome di Dio è necessario che gli venga riconosciuto da altri.

Sia Isaia che Pietro hanno subito l’iniziativa di Dio di una purificazione e di una abilitazione: Isaia così descrive il fatto «Ecco, questo carbone ardente ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato»; Pietro solo dopo essersi prostrato in ginocchi davanti a Gesù, riceve l’incarico: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».

Tutti siamo chiamati ad essere parola di Dio: solo sforziamoci di dare spazio alla Sua Parola e non alle nostre vuote parole…

Buona domenica

LE DOMANDE GIUSTE

«Dio disse: “Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda”». Cosa daremmo perchè anche a noi il Signore facesse questa domanda! Immagino avremmo un elenco infinito di cose da chiedere. Il fatto è che, se dovessimo rispondere nell’immediato, rischieremmo di chiedere il superfluo! È così: purtroppo ci sono desideri intestini che riescono ad insediarsi in noi e ad occupare il nostro cuore ma che – è bene rendersi conto – non sono in grado di darci una vera gioia… Salomone, re d’Israele succeduto a Davide, ebbe la grazia di ricevere questa domanda da Dio e, soprattutto, di rispondere in maniera assennata e lungimirante: «Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male». Non chiede cose, Salomone, ma discernimento per poter governare con saggezza il popolo a lui affidato! Che grande illuminazione… alla fine, in effetti, che cosa desiderare di meglio? Fare le scelte giuste al momento giusto è ciò che garantisce serenità e pace più che ricchezza e benessere a gogo! Non è mai tardi pregare ed esporre le domande giuste a Dio: facciamolo da subito! Occupiamoci meno di ciò che è effimero, di ciò che ci riempie i sensi… la vita vera ha ben altri orizzonti a cui tendere! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Giustina che alla bella età di 101 anni ha reso il suo respiro a Dio

TENERE SVEGLIO L’UMANO

«Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri». Il cuore dell’uomo intuisce la verità, ne è attratto, ma l’attrazione fatale del qualunquismo ha quasi sempre la meglio! Ancora oggi è così: perchè la morale che la Chiesa propone è così vessata e attaccata? Semplicemente perchè crea domande, suscita inquietudini, genera riflessioni… molto meglio il flusso dell’istinto che non pone troppe questioni e lascia nella mediocrità. È davvero emblematico l’atteggiamento di Erode nei confronti del Battista: da una parte è perplesso ma dall’altro ne è attratto! Il mondo attacca la Chiesa… ma se la attacca significa che la ascolta! Se il mondo ne fosse totalmente indifferente non ne terrebbe conto, invece, si sente in dovere di controbattere! Ben venga questa dialettica: da cristiani non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia! È bene che teniamo alta l’asticella della santità in modo tale che tutti possano rimanere aperti alla chiamata di alto profilo per cui Dio li ha pensati… Due sono le grandi tentazioni in cui possiamo incorrere: o chiuderci a riccio e cantarcela fra di noi o entrare in conflitto aperto senza possibilità di tregua! Occorre mantenere aperto il confronto ad oltranza, fino allo sfinimento! Solo così teniamo sveglio l’umano… Buona giornata

SIAMO TRANSEUNTI

La morte oggi è spettacolarizzata. I ragazzi ne hanno una visione molto astratta. Nei film i morti non si contano… ma si sa, si dice, è solo un film! La morte sembra anche essa stessa un film… invece è verissima e implacabile! La morte è la verità più importante della vita: dovrebbe essere affrontata con grande attenzione e centralità! La fede la mette al centro: la morte è la prima nemica di Dio! Dio ci ha fatto per la vita e la morte è entrata per invidia del diavolo: niente è più importante per Dio che assicurarci che la morte non ha potere su di noi! Purtroppo, invece, la morte esercita un dominio sull’uomo da condizionarne tutte le scelte… Tutto ciò che l’uomo mette in piedi è, sostanzialmente, per superare la morte, vincerla, sconfiggerla una volte per tutte! Ma all’uomo non è dato… è bene che accetti la sua precarietà e viva la sua finitezza carnale come una opportunità per vivere la figliolanza divina e niente di più! Il tema della morte emerge anche dallo stile missionario cristiano: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì». In nessuna posto si rimane… occorre sempre ricordarsi che siamo pellegrini! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Riccardo che ha terminato la sua corsa