UNA FEDE ACCOMPAGNATA

Dio ha messo nel cuore di ogni uomo il senso del bello, del bene, del buono e del vero. Non c’è nessuno che contravvenendo a queste qualità del proprio essere non avverta un senso di disagio e di combattimento interiore. È così che la Chiesa, da sempre, tiene in grandissima considerazione la coscienza personale come criterio primario nel discernimento del bene. Tutti dobbiamo riconoscere ad ogni uomo il desiderio di operare secondo giustizia… che, poi, non sempre sia così è doveroso ammetterlo e agire di conseguenza. È bello quanto scrive san Paolo, a questo riguardo, ai cristiani di Roma: «sono convinto, per quel che vi riguarda, che voi siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l’un l’altro. Tuttavia, su alcuni punti, vi ho scritto». C’è anzitutto il riconoscimento della bontà d’animo dei fratelli e l’apprezzamento circa la disponibilità reciproca a sostenersi nell’opera del bene… tuttavia, non manca la propria responsabilità di pastore nel definire con più chiarezza il cammino della fede. Da cristiani è bene che riconosciamo che la logica della fede insegnata da Gesù è quella del discepolato, ossia della permanente e progressiva sequela nell’ottica di una autentica conversione! Non siamo autodidatti e nemmeno autonomi… lasciamoci accompagnare da chi ha ricevuto un ministero specifico… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Luigi che dopo tanti anni vissuti al servizio della nostra Chiesa si è consegnato nelle mani del Signore

LA CHIESA FATTA DI SBAGLIAITI

Nei miei deliri di onnipotenza sento il bisogno di ripetermi che il Vangelo è per chi si sente bisognoso e non per chi si sente giusto. Se non me lo ripeto inizio a lamentarmi perchè, sempre più, la gente si allontana e non segue la proposta della fede. Proprio l’esordio del Vangelo che leggiamo oggi ci conferma in questa direzione: «Si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano». È così: chi è felice, chi è sereno, chi è ricco, non cerca, non chiede, non prega. E va bene così… non c’è motivo perchè ci si debba arrabbiare! Gesù ci invita a rallegrarci con quelli che sono nella gioia e piangere con quelli che sono nel pianto. Può essere che quella felicità non sia autentica e sia generata da qualche idolo… lo si può ricordare ma solo nel momento in cui il ricco perde la sua ricchezza incomincia la sua ricerca del vero bene! Ecco: Gesù ci invita ad occuparci dei peccatori, degli sbagliati, dei bisognosi, dei poveri, di chi arranca! Papa Francesco non perde occasione per ricordarci che la Chiesa è e deve essere fatta di poveri… che fatica spogliarci della nostra saccente presunzione di giustizia… Buona giornata

L’AMORE È L’UNICA LEGGE

L’uomo viene al mondo e si trova ad interagire con altri simili. Ha in sè dei desideri, delle potenzialità, dei bisogni, ma si scontra con quelli degli altri. Cosa fa? Per arginare lo scontro crea la legge: un tentativo di trovare una mediazione. Il fatto è che l’uomo non corrisponde mai alla legge: a volte gli è congeniale e a volte gli è ostile. È così che la legge definisce il reo, crea l’illegale, il non giusto. Anche nella religione accade la stessa cosa: san Paolo dirà che la Legge ha moltiplicato le trasgressioni… pensate a tutte le leggi e le norme dei farisei… ma anche a quelle della Chiesa con il suo Diritto canonico… La legge genera il peccato! Gesù viene proprio a rompere con questa logica: non ci sono giusti e peccatori ma solo figli amati! Per accordare gli uomini con i suoi simili non si deve ricorrere alla legge ma all’amore: «pienezza della Legge infatti è la carità». La politica, ogni giorno, discute e dibatte per definire leggi e norme per accordare gli uomini ma fino ad oggi non è riuscita a fare nulla… le contrapposizioni non si contano! L’unica via è l’amore… Gesù ce lo ha insegnato ma anche noi vicini siamo lontani dall’averlo imparato… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Carla che si è addormentata nella pace di Cristo

GIORNATA DELLA VITA

Leggevo in questi giorni un post che diceva: “Quando prego guardo il cielo e parlo con te mamma”… Umanamente, parole assolutamente comprensibilissime, segno di un legame forte verso il quale la morte non ha potere. Tuttavia, realisticamente, quelle parole sono poco più che un sussurro dell’anima che, però, non ha alcun riscontro con la realtà… L’uomo non è immortale, pertanto, quando muore, cessando il respiro, non esiste più. È qui che si inserisce vigoroso il discorso della fede: o riceviamo la vita da Dio per amore oppure siamo solo un agglomerato di cellule che ad un certo punto si inabissa nella terra e marcisce! Se la vita che viviamo viene da Dio ed è il suo stesso respiro noi torniamo a Lui: Dio è la garanzia della vita eterna! È così che quando preghiamo per i nostri defunti non intendiamo parlare con loro ma invocare la misericordia di Dio affinchè non guardi ai peccati ma alla fede di coloro che sono passati avanti… Dio è il protagonista della vita perchè sia che viviamo sia che moriamo siamo suoi: questa è la certezza più bella di cui vivere! Pertanto, la giornata di commemorazione dei defunti si configura non come una celebrazione della morte ma della vita! Buona giornata

SANTI

Forse abbiamo una idea della santità davvero sbagliata! L’immagine che l’agiografia ci ha tracciato degli uomini e delle donne salite agli onori degli altari è talmente artefatta e idealizzata da sembrare, oggettivamente, cosa dell’altro mondo… i santi non sembrano nemmeno esseri umani! Eppure, non c’è santo nel quale non si ravvisino tracce marcate di fragilità e di fallimenti: san Pietro, impulsivo e prepotente… san Paolo, presuntuoso e violento… sant’Agostino, lascivo e lussurioso… san Francesco, ambizioso e godereccio… san Pio da Pietralcina, burbero e incolto… e chi più ne ha più ne metta! Vogliamo ridire che la santità è sostanzialmente una chiamata alla quale lo Spirito orienta e alla quale l’uomo può acconsentire o ribellarsi? Per essere santi è sufficiente dire di sì a ciò che Dio vuole da noi! È credere che la nostra povera umanità nasconde potenziali di bellezza impensabili! È chiedere a Dio la grazia della conversione! È amare e seguire persone belle, cariche di virtù e valori… Mi chiedo se i nostri modelli sono i santi o altro! Non me ne vogliano coloro che sono ammaliati dalla ricchezza artistica e canora dei Maneskin… ma è possibile che questo gruppo abbia tutto il seguito e il plauso che gli viene tributato? Ragioniamoci un po’… Buona giornata