IL POTERE DONATO PER SERVIRE

Ai Dodici apostoli Gesù dona un potere particolare: “scacciare gli spiriti impuri“. Non è che gli Apostoli hanno delle caratteristiche particolari che li rende diversi dagli altri: sono proprio degli uomini normalissimi! Ciò che hanno in più è ciò che Gesù ha donato loro! Questo spirito viene donato mediante l’ordinazione a tutti coloro che sono chiamati a svolgere un ministero specifico nella Chiesa: non si tratta di un privilegio e nè di un super potere ma di un dono ricevuto a servizio dei fratelli. I Sacramenti sono atti nei quali agisce il dono di Gesù, non certo la bravura di chi li amministra… In quei momenti specifici il prete è mistero a se stesso! Io mi trovo a dover fare un atto di fede ancora più grande che superi la mia inadeguatezza e la mia indegnità! La cosa bellissima è che questi doni non sono spendibili per sè ma solo per gli altri: un prete non può amministrarsi i sacramenti, deve sempre riceverli! L’annuncio che il «il Regno di Dio è vicino» passa proprio attraverso l’esercizio di questo dono! Seppure il secolarismo sia ormai diffuso il sensus fidei permette ancora di riconoscere l’importanza dei Sacramenti… fino a quando? L’essenziale è che non manchi chi doni la Grazia che Gesù ha regalato ai suoi discepoli più vicini… Buona giornata

VIGILARE SULLA BOCCA

Mi chiedo perchè è molto facile parlare male delle persone, raccontare cose brutte, chiacchierare a vanvera e, al contrario, è così difficile parlare bene delle persone, raccontare cose belle, affrontare conversazioni impegnate… Ci sarà un motivo per cui Gesù ha esortato i suoi discepoli ad imparare a bene-dire e ad evitare il male-dire! Oggi, il Vangelo ci narra la liberazione di un indemoniato dove l’evangelista Matteo tra le righe scrive: «Dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare». Non credo si debba pensare che l’indemoniato fosse un sordomuto… piuttosto, è verosimile, fosse incapace di pronunciare la Parola con la “p” maiuscola! Dio con la Parola ha creato il mondo, ha fatto buone  e belle tutte le cose… il maligno con la parola ha rovinato tutto, ha insinuato il dubbio, ha destrutturato il mondo… Chi parla bene edifica, chi parla male distrugge… Siamo tutti un po’ indemoniati, purtroppo! Siamo muti, cioè incapaci di un racconto positivo e promettente della storia! Diamo fiato al male piuttosto che al bene! Chiediamo al Signore che ci aiuti ad essere persone che gridano ai quattro venti le belle notizie e che mortifichino quelle brutte nel cuore! San Giacomo esorta: “Vigilate sulla vostra bocca!“… Buona giornata

CREDO NELLA VITA ETERNA

«“La fanciulla non è morta, ma dorme”. E lo deridevano». Gesù pronuncia parole contro l’evidenza biologica. È chiaro che la gente lo derida. Il fatto è che Gesù vede molto più in profondità degli uomini… la morte è paragonabile ad un semplice sonno: non è la fine ma un semplice passaggio. Il regalo più grande che possiamo ricevere da Gesù è avere il suo stesso sguardo affinchè la morte non ci faccia più paura e non riesca ad irretire in maniera così determinante il nostro quotidiano. Non so ancora per quanto – fra pochissimi anni, come è calata la pratica dei sacramenti, caleranno vertiginosamente anche i funerali – ma quando celebro le esequie mi chiedo sempre se chi partecipa crede a quello che sta vivendo o no? Forse non c’è derisione come al tempo di Gesù ma, ancor peggio, c’è indifferenza: alla Parola del Signore non è prestata alcuna attenzione! Al contrario vanno per la maggiore i discorsi funebri, pieni di sentimentalismo e qualunquismo… La vita eterna è una cosa seria! È VITA eterna, non semplice ricordo! Gesù non dice di non piangere perchè il ricordo delle persone care è la vita eterna! Non bisogna piangere perchè in Cristo tutto vive! Lui è la vita! Capisco che qualcuno possa deridermi… ci sta… Buona giornata

TESTIMONI DI UN VANGELO CHE CI SUPERA

«Molti, ascoltando, rimanevano stupiti e Gesù era per loro motivo di scandalo». Ecco l’esito dell’annuncio del Vangelo da parte di Gesù ai suoi compaesani: meraviglia per la profondità delle parole e, allo stesso tempo, chiusura e disprezzo per la persona. Al vero, al buono e al bello, se non è per presa di posizione preconcetta, non è possibile eccepire… allora ci si scaglia contro il testimone, trovando le scuse più varie e strampalate del caso…
È esemplare l’atteggiamento di Gesù: non si sottrae dal suo dovere di dire e raccontare le cose del Regno ma nemmeno si intestardisce nel tentativo di dimostrare ad oltranza le sue ragioni. Annuncia e va oltre! Sa che quanto ha detto e fatto, al tempo opportuno, porterà frutto. Ad ognuno il proprio compito: c’è chi semina, c’è chi fa crescere e c’è chi raccoglie!
Molto preziosi questi atteggiamenti per chi, anche oggi, è chiamato ad annunciare, a guidare, a educare secondo le logiche di Dio: spesso per non avere obiezioni e non affrontare il dissenso si omettono verità che appaiono scomode, si sospende il giudizio, si relega la fede alla sfera prettamente privata! Gesù ci invita a dire, a raccontare le cose di Dio, senza riduzionismi di sorta… e poi, lasciare all’opera dello Spirito il portarle a compimento!
Il nemico lavora sulle nostre insicurezze, punta il dito sulle nostre fragilità per indebolire il nostro slancio missionario! Ma noi non siamo chiamati ad annunciare noi stessi: la nostra coerenza non sarà mai in grado di sostenere la verità della chiamata ad una misura alta della vita! San Paolo ci insegna che proprio nella nostra debolezza traspare la potenza della Grazia: «Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte».

LA NOSTRA FEDE COSÌ COM’È

E oggi facciamo memoria del nostro caro san Tommaso! Come si fa a non sentire simpatia per un uomo così? Va bene, ha fatto la sua bella scenetta da antesignano scientista-materialista ma non appena gli si è presentato davanti Gesù è crollato a terra e ha fatto una delle più belle e complete dichiarazioni di fede: «Signore mio e Dio mio». Significa che quell’atteggiamento da miscredente era sostanzialmente una bella mascherina, sotto sotto ardeva una nostalgia di Gesù da non immaginare! Chissà se non è così per tanti che si atteggiano da miscredenti, pongono obiezioni, fanno mille domande, trovano mille ostacoli… non sono tutte sintomatologie di una fede che arde, che desidera, che ricerca un approdo nelle braccia amorose del Padre? Mi piace che la liturgia abbia scelto questo versetto dalla Lettera di san Paolo agli Efesini per dare una chiave di lettura alla memoria di san Tommaso: «In Cristo tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore». Cosa significa? Significa che la fatica a credere di Tommaso nel Corpo di Cristo che è la Chiesa ha il suo posto preciso ed è utile alla sua costruzione ordinata! Ogni uomo, con la sua esperienza personale di fede, buona o cattiva, giusta o sbagliata, edifica e forma il Corpo vivente di Cristo! Bellissimo! Buona giornata