VOGLIAMO GUARIRE?

Gesù si trova al di fuori del Tempio e vede uno storpio che da anni chiede la carità perchè non ha maniera per procurarsi da vivere altrimenti. Ce ne sono tantissimi altri, ma lo sguardo di Gesù si posa proprio su di lui. Gli pone una domanda: «Vuoi guarire?». Vi pare? Come si fa a fare una domanda così? Non è ovvio che sia il desiderio più grande che porta nel cuore da quando vive quella condizione?  Eppure, se Gesù glielo chiede è perchè c’è un senso… probabilmente non è così scontato che un mendicante voglia guarire dovendo poi cambiare totalmente il suo stile di vita! Alla fine, la sua malattia gli ha dato un volto, gli ha permette di mangiare, di ricevere delle attenzioni da parte di gente sensibile… Devo dire che anche oggi si possono riconoscere tante persone che si sono adattate alle loro fragilità misconoscendo la necessità di un cambiamento! Provate a chiedere ad un alcolizzato, ad un drogato, ad un barbone, ad un anoressico, ad un pornodipendente, ad un maniaco del lavoro, se vuole guarire… sono convinto che più del novanta per cento vi risponderebbe di no! Riconoscere di essere ammalati e voler guarire sono due passaggi per nulla scontati… Ognuno guardi alle proprie malattie… Buona giornata

LA VERA VITA

Ho accompagnato molti fratelli e sorelle nei loro ultimi istanti di vita: quel respiro sempre più in affanno, in corpi sofferenti… e poi, in un stante, il passaggio… corpi che si rilassano e sembrano riposare dopo una fatica estrema… Quante volte mi sono chiesto: che cos’è la vita? È il corpo che si muove e parla o è qualcosa di più? Mi sembra assolutamente evidente che il corpo, benché essenziale al nostro essere al mondo, non coincide con la vita! La vita è ciò che siamo… Mi sembra molto significativa la domanda che il centurione di Cana di Galilea formula a Gesù: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». La richiesta non riguarda una vita dopo la morte, come se ci dovesse essere qualcosa di nuovo a seguire… No, no! La vita o giunge prima di morire o non c’è proprio! Sono convinto, infatti, che ci sono moltissimi corpi che si muovono nel mondo e che incontriamo ogni giorno sul nostro cammino ma e che non posseggono alcuna vita! Quante volte ripeto che o possediamo la vita di Cristo come ci è chiarificato dal Battesimo morendo a quella della nostra natura… oppure siamo già morti… è solo questione di tempo! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Pietro che ora suona il clarinetto nella banda del paradiso

RICONOSCERE IL MALE DENTRO DI NOI

he l’uomo debba lottare da sempre contro il male è sotto gli occhi di tutti! Da dove venga questo male non è così facile riconoscerlo… istintivamente, viene da considerarlo proveniente dall’esterno e, quindi, da una origine esterna da sé! La dinamica è proprio quella raccontata dalla Genesi dopo il peccato originale: Adamo ed Eva scaricano la colpa sull’altro! L’«altro» è il male da cui difendersi…
Spesso accade che, inopinatamente, si arrivi persino ad accusare Dio come causa del male! Lui che è Amore, Lui che è Padre, Lui che «ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito», si trova sotto accusa come responsabile del male
che c’è nel mondo… Tutto perché nessuno sa riconoscere che il male è dentro il proprio cuore! Ognuno di noi dovrebbe poter dire: “non cerco più il male fuori da me ma dentro di me!”. È dal cuore che nascono tutti i desideri, buoni e cattivi…
Dio fa di tutto per mettere l’uomo nelle condizioni di vivere una vita nella verità, ponendo sui suoi passi uomini e donne che indicano percorsi di ravvedimento e di conversione ma difficilmente ottiene ascolto. Nella prima lettura, dal Libro delle Cronache, emerge come a causa della indifferenza del popolo d’Israele agli appelli dei profeti si sia complicata la condizione di peccato fino ad indebolire il Regno e farlo cadere nelle mani degli invasori…
È proprio così: l’incuria spirituale crea problemi enormi alla vita sociale degli uomini! L’indifferenza alla cura e al contenimento del male che c’è nel nostro cuore acuisce le divisioni e le inimicizie e porta a conseguenze sempre più distruttive. Da qui, l’appello accorato che ci viene dal tempo quaresimale: occorre ascoltare di più e con tutto il cuore il Figlio mandato per la nostra salvezza! Accogliere il suo perdono e da lì ripartire nella ridefinizione della nostra vita battesimale! Buona domenica

SEMPRE PECCATORI

La liturgia della Parola ci propone il famosissimo racconto del fariseo e del pubblicano che vanno a pregare al Tempio: il fariseo, come prescrive la Legge, entra nelle parti più interne del Tempio, grazie alla sua condotta irreprensibile nell’osservanze dei precetti; il pubblicano, come è previsto dalla Legge, sta fuori e invoca il perdono dei suoi peccati. Ci sta: è un rituale che aiuta a riconoscere che tipo di cammino si sta percorrendo in ordine alla volontà di Dio. Il problema è un altro: l’evangelista, nel descrivere la preghiera del fariseo, si esprime così «pregava così tra sé». Mentre il pubblicano «si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”». Una differenza abissale: il fariseo sembra rivolto a se stesso! Ha divinizzato la sua persona! Mentre il pubblicano si rivolge a Dio e si mette totalmente nelle sue mani! Dal punto di vista della realtà dei fatti è certamente più bravo il fariseo che si comporta in maniera ineccepibile… rispetto al pubblicano che froda e se ne approfitta di tutto a proprio vantaggio… Qui lo snodo riguarda il rapporto con Dio! Il giusto davanti a Dio è colui che non dimentica mai la propria condizione di peccato e da quella vive permanentemente in stato di conversione invocando la misericordia. Buona giornata

NON COMANDI MA PAROLE D’AMORE

Faccio sempre più fatica a parlare di comandamenti nell’accezione più classica del termine, ossia di comandi, di ordini, di obblighi… chiaro che quando Mosè li ha consegnati al popolo d’Israele avevano tutt’altra prospettiva: non comandi ma Parole, indicazioni, suggerimenti, di Colui che li aveva fatti uscire dalla schiavitù per continuare nel cammino e non perdere la giusta rotta! Erano parole d’amore, quindi, non leggi da osservare… Sì, perchè l’amore non conosce legge! Nessuno può incontrare Dio per legge e nemmeno obbedirgli per legge! Dio o lo si conosce nell’amore o non è altro che un idolo che succhia energia e vita inutilmente! L’ho già ripetuto più volte ma io, davvero, nella fede mi sento totalmente libero, senza alcuna costrizione: tutto ciò che il Vangelo mi indica come via di salvezza mi appare la più sensata e la più desiderabile possibile… nonostante tutte le fatiche annesse e connesse! Mi fanno impressione quelle persone che si sentono costrette a fare quanto la Chiesa propone… chi va a Messa contro voglia… chi prega per scaramanzia… chi subisce il catechismo per ottenere i sacramenti… chi riamane fedele al proprio matrimonio solo per facciata… chi fa elemosine per lavarsi la coscienza… Tutte queste cose o sono risposta ad un amore più grande o sono sacrifici inutili che non giovano minimamente alla salvezza! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Adriano che oggi varca la soglia della vita