LE OPERE TESTIMONIANO

Nel Levitico viene prescritto al lebbroso, nel caso i cui venisse guarito, di andare a farsi vedere dai sacerdoti perchè, in tal caso, vorrebbe dire che Dio in persona si è mostrato… perchè solo Dio potrebbe compiere un miracolo così grande! Ebbene: nel Vangelo di Marco si racconta che, nel momento in cui Gesù guarì un lebbroso, gli comandò di andare dai sacerdoti così che non avessero scusanti rispetto la sua provenienza! Quando i giudei decisero di lapidare Gesù, molto intelligentemente, si difese affermando: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Le opere sono inequivocabili: si può discutere sulla sua divinità – non è così evidente in quanto si nasconde nell’umanità – ma non si possono misconoscere il fatti! I miracoli parlano chiaro… Visto che i giudei non posseggono ragioni plausibili rispetto ai fatti tirano fuori la questione della divinità: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». La risposta di Gesù è strepitosa: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”?». Siamo tutti figli di Dio… sembra dire Gesù! Ma le mie opere di me testimoniano che io sono nel Padre e il Padre è in me! oggettivamente un altro livello… buona giornata

TESSERE L’UMANO CON IL DIVINO

L’ordinarietà e la ferialità che contraddistinguono l’Annunciazione sembrano cozzare con l’immagine che noi abbiamo di Dio. Forse avremmo pensato a qualcosa di più solenne, di maestoso, di sfarzoso… invece, avviene tutto in una umilissima e marginalissima città della Galilea, Nazareth, nemmeno citata dalla Sacra scrittura… Da un punto di vista storico sembra un semplice mito. È inconcepibile che nasca un uomo senza l’unione tra un uomo ed una donna… Qui sta il mistero che solo Maria conosce e che, nonostante questo, in tutta la sua vita cercherà di comprendere in pienezza. È interessante pensare che Maria, nonostante fosse protagonista di un intervento divino e avesse sperimentato la visita dell’Angelo, affrontava ogni momento della sua storia cercando di capire… Non esiste l’assurdo! Tutto ha un senso e una logica ma l’uomo è capace di coglierlo solo dentro un percorso storico. L’iconografia classica spesso ritrae Maria nell’atto di essere una trama – il corpo di Cristo – mettendo insieme il filo della sua umanità con il filo della divinità… Maria non genera un semplice corpo di carne ma genera il figlio di Dio, per questo è definita la Madre di Dio! Da qui in avanti appare chiaro che il divino si tesse con l’umanità! Riconosciamo questo onore? Buona giornata

ESSERE FELICI

Essere liberi nel senso comune sta per “fare quello che si vuole”. Potrebbe essere vero se noi sapessimo fino in fondo che cosa vogliamo davvero… Ad esempio: che cosa vuole un uomo innanzi tutto? Essere felice! Ma che cosa è la felicità? l’uomo sa davvero dove si trova la felicità? Non è forse la vita un tentativo continuo per avere la felicità… e poi l’esperienza che la felicità finisce sempre troppo in fretta! Gesù oggi ci dice dove sta la vera libertà: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». La libertà sta nel conoscere la verità e la verità è una persona: Gesù! La verità è la nostra condizione di figli amati dal Padre! È felice chi riconosce che la sua vita, seppur dentro alti e bassi, è inesorabilmente orientata alla gioia dell’abbraccio di Dio! La felicità non è un caso… non è un’esperienza di piacere… non è una trovata del momento… la felicità è nel compimento della nostra vocazione! Pertanto, è assurdo pensare che possiamo fare quello che vogliamo in assoluto… Come per stare in piedi c’è la legge della gravitazione, per essere felici c’è l’adesione alla verità! Che grazia abbiamo nell’essere stati immersi in questa verità! Buona giornata

LA CROCE SVELA IL NOSTRO PECCATO

Israele nel bel mezzo del deserto si mette a recriminare su Dio, misconoscendo tutti gli interventi di salvezza operati fino a quel punto: l’oggetto della lamentela è il cibo… sempre lo stesso, manna e quaglie… Hanno la libertà ma manifestano nostalgia per la schiavitù! Dei serpenti invadono l’accampamento: si tratta di un artificio letterario per esprimere la diabolicità di chi fomenta pensieri di sospetto contro la fedeltà di Dio. Ci sono diversi israeliti che si lasciano mordere da questo serpente e sono avvelenati. C’è solo un modo per guarire: guardare in faccia il serpente e riconoscere il proprio peccato! Chi lo fa è salvo! È una sorta di confessione e pentimento… Dio da sempre una seconda possibilità! Così è il Vangelo: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono». Ai farisei che si intestardiscono e non vogliono credere Gesù dichiara che se avranno il coraggio di vederlo innalzato sulla croce allora saranno in grado di capire quanto fosse sbagliato il loro atteggiamento di contrarietà e di odio nei suoi confronti… sarà un modo per ravvedersi e pentirsi del proprio peccato! Anche qui viene data una seconda possibilità. Dal peccato si può sempre uscire: occorre semplicemente riconoscerlo e confessarlo! Prepariamoci ad una vera confessione… Buona giornata

NOI ADULTERI SALVATI

Iniziamo la cosiddetta settimana di passione. La liturgia ci mostra come il destino di morte di Gesù sia un paradosso: nonostante il suo amore sia stato così grande e gratuito la risposta dell’uomo è stata ingrata! Oggi, il Vangelo è quello della adultera salvata in extremis dalla lapidazione: è figura dell’umanità, meritevole di condanna eppure oggetto di misericordia ad oltranza! Adultero è stato il popolo d’Israele, secondo il profeta Osea… adultero è ogni battezzato che abbandona il Vangelo a favore di ideologie frivole e passeggere… Cosa dovrebbe fare Dio con una umanità così? Se dovesse agire secondo il cuore dell’uomo non ci sarebbe scampo per nessuno! Dio decide di perdonare e rilanciare… ad oltranza! La Pasqua è l’avvenimento della riconciliazione che Gesù realizza a nostro favore al di là di ogni nostro merito! «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più»: chissà se a fronte di queste parole che Gesù ci rivolge sapremo metterci in gioco per una vera riforma di vita? È più che probabile che un altr’anno saremo ancora qui con le stesse parole, gli stessi propositi, gli stessi fallimenti… Non abbiamo proprio nulla da dare a Dio! Tutto riceviamo come dono generoso e immeritato! Buona giornata