IL LABORATORIO DELLA FERIA

Nella vita c’è il tempo della festa e il tempo della feria. Pure nella liturgia. Ci viene il pensiero che sarebbe bello essere sempre nella festa… eppure non è così! Ci stancheremmo anche della festa! Riusciremmo a trasformare la festa in noia… e già un po’ è avvenuto! Quante persone non vedono l’ora che finiscano le feste perchè ritenute troppo stressanti… Impressionante: non siamo capaci nemmeno di godere dell’ozio! Devo dire che io sono felice di far festa così come di tornare alla normalità. La festa celebra l’ideale, la feria porta al reale… e noi siamo fatti prevalentemente di realtà! Bello contemplare il Verbo che si fa carne… poi, però, è entusiasmante occuparcene! Risuoni, pertanto, nei nostri cuori, l’annuncio di Gesù: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Convertire significa fare spazio al Verbo nella carne! Il Signore ci ha salvati e ci ama ma questo non vuol dire che il maligno non ponga continuamente degli ostacoli alla gioia di questa verità! Convertirsi non significa trovare la strada della salvezza ma semplicemente accoglierla! L’unico rischio che ci può accadere è che noi non accogliamo la salvezza donata… Non distraiamoci troppo facilmente! Buona giornata

IL “LANCIO” DEL VANGELO

«Viene dopo di me colui che è più forte di me»: sono le prime parole che Giovanni Battista pronuncia nel Vangelo di Marco. Sono espressione della consapevolezza del popolo d’Israele che l’attesa del Messia sta per compiersi. È stato importantissimo il percorso fatto dalla stirpe di Abramo ma è giunto il tempo per il salto di qualità! Giovanni Battista testimonia la sua relatività rispetto a Cristo. «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimen-to». Non solo Israele rende testimonianza a Cristo, ma anche il Padre! È Dio stesso che attesta il suo riconoscimento: Gesù è il Figlio nel quale il Padre si riconosce. Chi
vede il Figlio vede il Padre, perché il Figlio e il Padre sono una sola cosa. Due testimonianze: una umana e una divina. Gesù è il raccordo dell’attesa dell’uomo e dell’amore salvifico di Dio. In Gesù si incrociano mirabilmente la fede dell’uomo e la carità di Dio. Gesù è il palcoscenico dell’alleanza nuova ed eterna. Nell’evento del Battesimo misteriosamente si celebra l’immersione di Dio nell’umanità e l’emersione dell’umanità in Dio! Un dato che non ci può e non ci deve sfuggire è che Gesù in questo avvenimento non dice una parola, rimane in silenzio: sono l’umanità e la divinità a parlare. Lui è totale ascolto e obbedienza! Gesù non è l’uomo che sgomita o sbraita per mettersi in mostra e occupare la scena… e non è nemmeno il divino che si impone con la sua onnipotenza e la sua incontestabilità… Siamo di fronte ad una entusiasmante novità: la Verità si afferma non con prove portate personalmente a proprio favore ma grazie al riconoscimento altrui! Non è Gesù che cavalca la scena e si fa protagonista: sono Giovanni Battista e il Padre a indicarlo e metterlo al centro dell’attenzione! Val la pena seguirlo… Buona domenica

AD AMARE SI IMPARA

Amare. Giovanni non si stanca di ripetercelo, in tutte le maniere. Amare è proprio di Dio non dell’uomo, pertanto chi ama è generato da Dio, è divinizzato. Amare è facile? Direi proprio di no… è certamente bellissimo, ma non facile! Perchè amare richiede il sacrificio di sè… Allora come facciamo ad amare? Forse è bene che riconosciamo che la vita serve ad imparare ad amare! Ogni giorno ci è dato modo di esercitarci nell’amare… tant’è che facciamo tanta fatica! Soprattutto ad amare il prossimo! L’evangelista Giovanni ci svela un segreto perchè non ci perdiamo d’animo quando il nostro amore stenta a decollare nella misura di Cristo: «Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio». Sì, la confessione della fede è l’arma che ci è data per combattere contro il nostro egoismo e rimanere nella logica e nel pensiero di Cristo! Il mondo ci dice che pregare è inutile e che è solo un perditempo! Niente affatto: guai all’uomo che confida in se stesso e che pensa di essere capace di agire secondo verità! Rimanere in Dio è chiedere permanentemente che Lui abiti in noi e faccia Lui ciò che noi non siamo capaci di fare! Paolo dirà: «Cristo in me»… Buona giornata

LINGUAGGIO DIVERSO

Ci sono dei termini che noi usiamo e che nel sentire comune non hanno più il significato che noi cristiani intendiamo: libertà, amore, valore, verità… Credete si possa trovare qualcuno al mondo che non sia a favore della libertà o dell’amore o dei valori o della verità? Non credo proprio! Anche tra i più relativisti o i più progressisti troveremo i più appassionati assertori di questi principi! Per noi però la libertà è scelta del bene, per il mondo è semplicemente la scelta… Per noi la verità è Cristo, per il mondo è il dato scientifico… Per noi il valore è il dono di sè, per il mondo è ciò che vale per l’individuo… Per noi l’amore è il sacrificio della propria vita per l’altro, per il mondo è un sentimento appassionato… È ovvio che nell’annuncio è doveroso tenerne conto! Ad esempio, l’espressione di Giovanni: «Chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio», ha bisogno di passare sotto il torchio della croce per essere compreso adeguatamente! Non è certo l’amore passionale che si avverte o incontrando una persona affascinante o piacevole a qualificare come generati da Dio… Solo chi è disposto ad amare alla maniera del Crocifisso può dirsi a pieno titolo generato da Dio… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Ines che ha chiuso gli occhi a questo mondo nella speranza della visione del Cielo

DISCERNERE I PENSIERI

Una delle menzogne di cui siamo tutti un po’ vittime è la convinzione di essere totalmente autonomi nel pensare e nell’agire. Guai a sminuire la responsabilità, ossia la virtù che fa capaci tutti di rispondere delle proprie azioni con coscienza… tuttavia, non si deve essere così stolti da pensare che le scelte a cui arriviamo responsabilmente siano sempre passate al vaglio di un vero discernimento circa la loro ispirazione! Sì: i pensieri che noi abbiamo possono venire da Dio così come dal maligno! Così ci mette all’erta l’evangelista Giovanni nella sua prima Lettera: «non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio». Come fare a discernere? Due indicazioni utili: anzitutto confrontarci costantemente con la Parola di Dio! Non abbiamo la capacità innata di agire secondo Dio… anzi: è più facile che agiamo al contrario! Occorre avere un contatto assiduo con la Parola affinchè diventi sempre più la punto di riferimento per ogni scelta. Secondariamente: scegliere una persona ricca spiritualmente con la quale confrontarci e con la quale setacciare i nostri pensieri! Insieme si corre meno il rischio di equivocare! Non lasciamoci vincere dalle insinuanti malie del maligno! Buona giornata