FUNERALI DA EVANGELIZZARE

Sono crollati da qualche anno i matrimoni celebrati in Chiesa… stanno iniziando a crollare i battesimi… le confessioni sono ai minimi termini… l’unzione degli infermi è pressoché sparita… per ora tiene la celebrazione dei funerali, non so per quanto ancora… ma non so se gioire per questo! Sempre più la gente che partecipa è digiuna dei gesti e dei riti che si compiono e tutto risulta formale. Tutto è dominato dalla semplice emotività, la Parola di Dio non è considerata capace di fornire elementi per una rivisitazione del momento… Spesso sottolineo nell’omelia la necessità di lasciarsi provocare dalla luce e dalla speranze che vengono dal Vangelo ma i volti rimangono impassibili e immersi nel più convinto scetticismo. Non c’è da meravigliarsi: l’umanità da sempre fatica a vedere la vita laddove tocca con mano la morte! Gli occhi si fermano all’apparenza e non sanno andare oltre contemplando l’opera sotterranea di Dio… Gesù a fronte di persone che gridano e strepitano davanti alla morte di una fanciulla ha parole molto trancianti: «”Andata via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme”. E lo deridevano». Parlare di vita nella morte cozza contro il senso comune… solo la fede spalanca scenari nuovi! Sosteniamoci nel mostrare l’oltre dell’opera di Dio! Buona giornata

IL GIOGO DI CRISTO

«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi». A chi parla Gesù? Alla folla, cioè all’umanità intera. Non c’è uomo che non sperimenti una qualche stanchezza o oppressione. A volte capita di invidiare delle persone perché crediamo siano avvantaggiate, per censo, per famiglia, per carattere: ricordiamoci che non esiste uomo che non debba fare i conti con dei limiti, delle sofferenze…
Ebbene: Gesù invita tutti ad andare da Lui! Tutto l’affanno e la fatica che sopportiamo per far fronte alla nostra finitezza non portano a nulla… occorre andare da Lui! Dice meravigliosamente il Salmo 126: «Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno». Chi trova Gesù sperimenta una pienezza inaspettata!
«Prendete il mio giogo sopra di voi». Interessante questa cosa: Gesù invita gli stanchi e gli oppressi ad andare da lui per riposare e li carica di un giogo… Il giogo è un attrezzo pesante che viene posto sulla schiena dei buoi affinchè il contadino possa arare la terra. Gesù specifica il “mio” giogo. Qual è il giogo di Gesù? La croce… Attraverso la croce Gesù ha permesso al Padre, il contadino, di arare il terreno della storia e predisporre le piante affinchè portassero frutto!
Assumere il giogo di Gesù è percorrere la strada della vita dietro a Lui, per questo «il carico è dolce e il peso leggero»: il solco è tracciato, Colui che guida l’aratro è il Padre, non c’è da temere alcun male! Ogni fatica, ogni sofferenza che siamo chiamati ad affrontare scava la fenditura per la fioritura della nostra vita! Non vengono tolti la lotta, il dolore, la prova… ma tutto si illumina e si riempie di senso perché riposto da figli nell’amore del Padre che nulla abbandona all’oblio ma tutto porta a compimento. Buona domenica

IL SEMPRE NUOVO

Ormai siamo abituati alla logica del “nuovo modello”: ogni articolo che viene lanciato sul mercato, di anno in anno, viene modificato in alcune sue parti e poi ripresentato in sembianze rinnovate, sebbene nella sostanza sia uguale al modello originale. Però, il fatto che si siano approntati dei semplici accorgimenti da l’impressione di essere di fronte a qualcosa di più bello e più performante. Questa logica non si adatta al Vangelo! «Non si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti». C’è stato in passato una rovinosa rivisitazione del Vangelo sulla falsa riga delle religioni antiche – ancora oggi ne portiamo tutto il peso e la gravità – fino allo svilimento  di tutta la novità sorprendente dell’annuncio di Cristo… riti, leggi, norme, pratiche, che Gesù aveva superato sono state riprese e rivestite di parvenze evangeliche ma con all’interno tutto il veleno di un rapporto uomo-Dio servile e meritocratico! Il Vangelo non è paragonabile a nient’altro al mondo! Va accolto in tutta la sua forza detonante di contraddizione e di scandalo! È il vino nuovo che deve essere versato in otri rinnovati: non si tratta di approntare dei piccoli ritocchi ad una umanità peccatrice ma di proclamare una salvezza che va oltre ogni speranza! Spettacolo! Buona giornata

DOVE INCONTRARE DIO

«In Cristo Gesù tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito». Come non gioire per tanta dignità! Gesù è la pietra d’angolo utilizzata dal Padre per costruire la sua dimora in mezzo agli uomini. Noi battezzati siamo le pietre scelte che, unite a Gesù, formano il tempio – luogo simbolo della presenza di Dio – dove gli uomini possono incontrare e toccare con mano Dio! Proprio ieri, un bambino, a cui suggerivo di portare a Gesù le fatiche e le sofferenze dei suoi amici, mi chiedeva: “Dove lo posso trovare?”. Gli ho detto: “Secondo te, dov’è Gesù adesso?”. Mi ha prontamente risposto: “In cielo!”. Così abbiamo insegnato loro… esiliando Dio dal mondo reale… No! Gesù è vivo in coloro che lo accolgono e agiscono nel suo nome: non in un santo solitario o in un individuo particolarmente generoso ma nella comunità che insieme manifesta l’amore che vince ogni male! La grandezza di Gesù non è stata ieri e non è oggi la soddisfazione dei bisogni immediati dell’uomo: piuttosto l’annuncio di una relatività di tutto all’amore misericordioso di Dio che nulla abbandona in balia della morte! Crediamo questo? Buona giornata

LA REMISSIONE DEI PECCATI

Che meravigliosa pagina di Vangelo: degli amici portano un paralitico da Gesù perchè lo guarisca e lui dice «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Provate ad immaginare il pensiero degli astanti: “abbiamo chiesto la guarigione delle gambe, cosa centrano i peccati?”… Gesù, che legge i cuori, capisce il disorientamento: il fatto è che Lui è venuto a salvarci dal peccato e non dalla nostra finitezza! Per Gesù mettere apposto un arto che non funzione è un giochino da ragazzi, tanto che subito dopo, a scanso di equivoci, opera pure il miracolo rimettendo in piedi il paralitico… Ma quest’ultimo atto non è di per sè salvifico: è una guarigione ma non è quella radicale di cui l’uomo ha davvero bisogno! È il peccato la vera malattia dell’uomo, quella che rende miopi e non permette di vedere l’amore di cui il Padre è capace! Come Chiesa dobbiamo riflettere molto sulla nostra missione: è doveroso soccorrere i poveri, mettersi al servizio per risollevare le condizioni degli indigenti! Il mondo ce lo chiede e lo aspetta con trepidazione… Ma noi dobbiamo, come Gesù, ricordare che la prima carità che va esercitata è nei confronti del cuore ferito! La misericordia è il nodo nevralgico dell’evangelizzazione! Buona giornata