DOVE CERCHIAMO LA VITA

TUTTE LE CELEBRAZIONI PREVISTE

PER LA FESTA DEL CROCIFISSO SONO SOSPESE

NOI PRETI CELEBREREMO PRIVATAMENTE L’EUCARISTIA

PORTANDO ANCHE LA VOSTRA PREGHIERA  

 

Resto sempre a bocca aperta nell’accorgermi di come la Parola di Dio risponde perfettamente alla realtà concreta che viviamo! Avete visto come un virus abbia scatenato il panico di tutti: le autorità emanano direttive, la gente si lancia sui supermercati per assicurarsi da mangiare, si inizia a sospettare gli uni degli altri evitando ogni contatto… Quanta paura fa la morte… Ma la riusciamo ad evitare in questo modo? Interessante il Vangelo di oggi che parla di un indemoniato che nessuno riusciva a contenere: lo avevano legato ma aveva una forza da tale da riuscire a spaccare pure le catene… I discepoli di Gesù avevano provato ad curarlo ma non c’erano riusciti. Allora I discepoli domandarono in privato a Gesù: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera». I nostri padri per scacciare la peste si erano raccolti in preghiera davanti al Crocifisso… noi oggi sci allontaniamo dal Crocifisso per salvarci dal coronavirus…  Chissà se questo è un segno necessario per farci capire dove stiamo cercando la vita! Buona giornata

LA VITA NUOVA

Non dobbiamo smettere di ripetercelo: il cristianesimo non è una religione ma una vita nuova! Cioè: non è una serie di norme e di comportamenti da correggere e da adeguare dentro una vita naturale normale… il vangelo di Gesù consiste in una vita totalmente rinnovata, dove i criteri ovvi e scontati del quieto vivere sono scardinati e ribaltati! Si tratta di vivere in Cristo, alla maniera di Cristo, fino a riconoscere con semplicità, come Paolo, «Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me» . Pertanto, le parole che il Vangelo oggi ci suggerisce non sono una morale, non sono obiettivi che con la volontà si possono raggiungere… impossibile! Piuttosto, sono dimensioni che prendono vita in noi nella misura in cui non pensiamo più secondo il mondo ma secondo Cristo! È una vera e propria rivoluzione esistenziale: i criteri non sono più gli stessi… non la conservazione di sé, ma il dono totale! Non l’accumulo ma la perdita! Non l’interesse personale ma quello altrui!
«Io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra» : chi può considerare un suggerimento di questo genere accettabile se rimane dentro una logica mondana? Siamo, oggettivamente, in un’altra dimensione. Solo riconoscendo Cristo il nostro uomo interiore è credibile un pensiero di questo genere… Ancora: «io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano» . Paradossale! Chi ha una idea di questo genere? Nessuno! Non è per niente naturale… solo immersi, battezzati, inzuppati dello Spirito di Cristo è possibile vedere una bellezza in questo modo di essere! Solo investiti dalla Grazia è possibile abbandonare l’uomo vecchio e vivere da uomini nuovi! Buona domenica

LA DIFFICILE MISSIONE DEL PAPA

Il fatto che oggi tutti possano esprimere le proprie ragioni e i propri punti di vista è certamente una conquista. Oggettivamente, un tempo, c’erano dei princìpi e, soprattutto, dei ruoli che erano dati come incontestabili a prescindere… e non sempre era davvero così! Tuttavia, mi sembra che questa facoltà di dire la propria sia andata un po’ oltre il limite: forse non è legittimo che solo per un punto di vista personale si buttino all’aria princìpi e autorità senza alcuna remora! Ad esempio: permettersi di criticare il Papa e di ritenerlo inadeguato al compito solo perché da più peso ad alcune cose piuttosto che ad altre mi pare scorretto! Soprattutto per i credenti, al Papa è doveroso riconoscere il ruolo della garanzia nella fede: il Papa non si permette di dire cose contrarie al Vangelo, sa benissimo che il suo compito è quello di confermare i fratelli nella fede! Che, poi, sottolinei determinati contenuti rispetto ad altri, può accadere… ma mi pare totalmente legittimo! Oggi la Chiesa celebra la festa della Cattedra di San Pietro: preghiamo per il Papa! Quale responsabilità è chiamato a rispettare… Sia fedele a quanto leggiamo nella Lettere di Pietro oggi: «pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio». Buona giornata

FEDE E OPERE

Nella Lettera ai Romani san Paolo scrive: «Noi riteniamo che l’uomo è giustificato per la fede indipendentemente dalle opere della legge». Nella Lettera di san Giacomo oggi ci viene proposta una prospettiva apparentemente opposta: «A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo?». Verrebbe da dire: chi ha ragione? San Paolo o san Giacomo? A chi dobbiamo dar retta? Già in altre occasione ho ribadito come il pensiero cattolico non è mai out-out ma et-et: non è mai corretto estremizzare una visone perché i contorni della verità sono sempre più ampi di qualsiasi forma di pensiero. È tuttavia chiaro che Paolo e Giacomo non devono essere posti in contrapposizione in quanto dicono esattamente la stessa cosa: san Paolo non dice che le opere non sono importanti ma non si può prescindere dal Salvatore! San Giacomo non dice che la fede non è importante ma che non si può esprimere a prescindere dalle opere! L’idea di fondo è che fede e opere non possono in alcun modo essere disgiunte, pena lo svilimento della fondamentale dimensione relazionale dell’esperienza cristiana! Se la fede e le opere non esprimono l’amore a Cristo e ai fratelli non hanno alcun valore salvifico! Buona giornata

GETTARE PONTI

Ieri sera si è incontrato il Gruppo missionario dove c’è stato il dialogo con due donne rovellaschesi di origine marocchina. L’intento era quello di confrontarci per capire come favorire l’incontro tra i ragazzi stranieri e quelli italiani, al di fuori del contesto scolastico. Ne è scaturito un proficuo scambio di informazioni dove è emersa una sentita stima nei confronti dell’Italia per l’apertura e per l’ospitalità mostrate nei confronti delle persone extracomunitarie. C’è l’ammissione di una certa fatica di tante famiglie di immigrati ad integrarsi, per timidezza, per chiusura, per soggezione, per ignoranza… Non passano inosservati italiani che gratuitamente stigmatizzano gli stranieri come pericolosi, però sono una parte esigua! C’è il desiderio vero di creare ponti, di condividere idee, di confrontarsi nella diversità culturale, etnica e religiosa! Ho respirato un clima di vera fraternità! Leggendo queste parole dalla Lettera di san Giacomo: «Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali», mi sono sentito davvero soddisfatto! Davvero, quando da cristiani riusciamo a vivere in verità il Vangelo, i muri e le incomprensioni cadono! Rimane l’umanità, questo minimo comun denominatore che è quanto Gesù ha assunto e che è il luogo della comunione! Nell’umanità scopriamo la nostra comune appartenenza al Padre! Spettacolo! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Marisa che serenamente si è spenta e si è abbandonata al Padre