RIMETTERSI IN ASCOLTO

Nicodemo, il tredicesimo discepolo, quello che seguiva Gesù di notte per paura di essere additato, grande estimatore del pensiero del Rabbi della Galilea, fariseo, ebbe a dire a fronte di consesso del Sinedrio contro Gesù: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Un pensiero lucidissimo, al di fuori della logica indiscutibile e inappellabile del giudizio farisaico, chiaramente ispirato dalle logiche evangeliche imparate da Gesù… Ascoltare è il primo comandamento necessario di chi riconosce il primato della relazione! La verità non è mai possesso di una persona! Gesù diceva di essere la Verità, non di avere la verità! Che cosa significa? Significa che Lui era la Verità in quanto Figlio di Dio, costantemente in relazione con il Padre e lo Spirito! Gesù dialogava con i suoi ascoltatori e dialogando li accompagnava verso la verità, inserendoli nel suo rapporto di intimità con il Padre! Quanto siamo tutti lontani da questa idea: siamo divisi in fazioni, ognuno a difendere il proprio orticello, incapaci di riconoscere le istanze dell’altro e interagire con lui… C’è fondamentalismo da parte di credenti e c’è fondamentiamo da parte di non credenti! Occorre ritornare ad ascoltare: solo così abbiamo il pensiero di Cristo! Buona giornata

 

MENTE E CUORE

Siamo stati abituati a pensare che l’unico approccio alla realtà è quello razionale. Non è assolutamente così: c’è l’approccio emotivo che è molto più decisivo! Tutti noi guardiamo la realtà amandola o detestandola: in base a come la avvertiamo emotivamente la giudichiamo buona o cattiva! Un esempio banalissimo: lo schieramento politico destra o sinistra è eminentemente affettivo… razionalmente è innegabile che ci sono questioni positive e negative da una parte e dall’altra! Eppure, ognuno si schiera e appoggia l’uno e l’altro pensiero motivando in tutte le maniere la propria posizione come vera, disprezzando lo schieramento opposto! Spesso, in queste scelte, è determinante il parere di chi è riconosciuto leader dalla maggioranza… è chiarissima questa dinamica nel Vangelo che ascoltiamo oggi: la folla si chiede «I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo?». Nella indecisione l’ago della bilancia lo determinano i capi! È troppo importante che chi ha una posizione di rilievo mantenga un profilo alto… Proviamo a pensare: chi sono i maestri di pensiero di oggi? Possiamo aspirare ad una società con ideali di grande prospettiva? Possiamo pensare che i criteri di giudizio sono corrispondenti al vero e al buono? Chi tra i capi segnala Gesù come il Cristo? Siamo purtroppo in pesante recessione nella fede ancor più che nell’economia… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Piera addormentatasi nel Signore sazia di giorni

LA SALVEZZA DEI PROPRI FRATELLI

Israele, nonostante Dio abbia mostrato più volte la sua provvidenza, non cessa di mettere in dubbio la sua fedeltà e va a cercare altre sicurezze negli idoli! Inevitabilmente Dio si arrabbia… non lo fa mai direttamente, ma si avvale sempre della mediazione di Mosè. Così come Dio è intervenuto per salvare Israele schiavo in Egitto attraverso Mosè, altrettanto desidera punire Israele attraverso Mosè… Mosè, però, è ormai sintonizzato con il cuore di Dio… sa che la sua collera dura un istante, mentre la sua benevolenza dura per tutta la vita! Così il libro dell’Esodo racconta: «Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: “Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo”?». Il grande condottiero mandato da Dio ha imparato ad amare il suo popolo e per esso chiede il perdono e la misericordia di Dio! Non gli importa che Dio gli abbia promesso una discendenza… a lui interessa portare a casa i suoi fratelli! Un autentico credente non si accontenta di salvarsi l’anima, si preoccupa di salvare anche chi gli sta accanto! Qui si colloca l’urgenza missionaria dei cristiani: la sollecitudine per la vita eterna per ogni uomo! A costo della propria vita! Mosè, figura anticotestamentaria di Cristo! Buona giornata

APERTURA ALL’ALTRO

Un’affermazione lapidaria di Gesù da incorniciare: «Da me, io non posso far nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato». A fronte di tanta saccenteria diffusa di gente che pensa di avere la verità in tasca, Gesù dichiara di non sapere nulla da sé ma di riferirsi al Padre! Non si contano le persone, politici e giornalisti, che gridano, insultano, offendono, straparlano, e non hanno il minimo sospetto che la verità non risiede in loro ma in Dio… Almeno la cortezza di aprire uno spiraglio alla possibilità che un po’ di ragione sta anche nell’altro! Gesù arriva ad essere un tutt’uno con Dio, dipende da Lui, parla dicendo pari pari quanto ascolta dal Padre: non fa nulla da individuo! La sua condizione è quella di essere persona in relazione, in perenne ascolto dell’altro… Ed è un ascolto reciproco: anche il Padre ascolta il Figlio e gli obbedisce! Quando c’è l’amore non si ergono barriere ma si cercano vie di comunione! Ogni situazione è via per legami più stretti e intimità più piena! Se avessimo un po’ più conoscenza di Dio, come cambierebbe il mondo… Buona giornata

UNA DOMANDA SERIA

«Gesù gli disse: “Vuoi guarire?”». Ma che domanda è? Proviamo ad immaginare la condizione di quel povero ammalato che da trentotto anni cercava di immergersi nella piscina di Siloe per guaire e non ci riusciva, talmente era seria la sua gravità… Era ovvio che volesse guarire! Eppure. Il fatto che Gesù chieda un consenso alla guarigione significa che i suoi miracoli non sono prodigi ma gesti di relazione e di coinvolgimento! Gesù da la forza, offre il suo aiuto, ma chiede la collaborazione e l’impegno di chi gli sta davanti! Nessuno può guarire senza la propria disponibilità… Questa verità è evidente nei casi delle varie dipendenze alcool, droga, sesso, gioco d’azzardo: se una persona non si decide di uscirne non c’è verso e strategia per portarlo fuori dal suo tunnel! È evidente in questi casi ma la logica è la stessa anche nei peccati più ordinari: riconoscere la propria malattia e il bisogno della cura sono gli elementi imprescindibili per un cammino di guarigione! La domanda “vuoi guarire”, certamente, Gesù la pone anche a ciascuno di noi… Sappiamo dove necessita un cambiamento in noi? Desideriamo l’intervento della Grazia? Ci lasciamo portare da Gesù laddove Lui ci porta? Tante domande che attendono una risposta sincera… Buona giornata