IL RISPETTO DELL’UOMO

Abbiamo da pochi giorni celebrato la “giornata della memoria“: alla televisione sono state mostrate per l’ennesima volta le immagini crude e spaventose delle vittime della dittatura nazista… non si può non rimanere scioccati e sdegnati! Come può un uomo ridurre un uomo in quelle condizioni? Non sembra possibile, è davvero inimmaginabile! Ho in mente pure una scena del film su monsignor Oscar Romero, vescovo del San Salvador, ucciso dal regime militare: stava in prigione e un prete che era stato catturato insieme a lui veniva torturato nella cella accanto… si sentivano grida di dolore strazianti e il Vescovo che disperato urlava “siamo esseri umani”! Mi ricordo pure le scene tragiche dell’esecuzione dei dittatori Ceausescu, Saddam e Gheddafi… ho sempre provato tanta pena e tristezza. Benché colpevoli e da meritevoli di condanna per l’enormità della loro cattiveria, non credo sia mai da considerare una vittoria il disprezzo della dignità che spetta ad ogni essere umano. Tutti questi pensieri a partire dall’esortazione della Lettera agli Ebrei: «Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che sono maltrattati, perché anche voi avete un corpo». Quando si arriva ad essere insensibili allo sguardo sofferente dell’uomo è la fine della civiltà! Buona giornata

NEL CAMBIAMENTO UNA OPPORTUNITÀ

Il mondo è in rapido cambiamento. Cambia il sistema famigliare, cambiano i rapporti interpersonali, cambia il mondo del lavoro, cambia l’economia, cambia la forma del credere, cambiano le appartenenze… Non c’è categoria di persone che non vivano un certo disagio: tutti siamo spiazzati, non sappiamo su cosa fondare le nostre certezze… non appena si cerca di ancorare la vita a qualcosa, quel qualcosa svanisce come un onda del mare. Per me prete è visibilissimo il rapido cambiamento della fede e dell’appartenenza ecclesiale! Ieri ho parlato con un amico prete della Valtellina che, ormai, non celebra più la Messa feriale perché non c’è più gente che ci va… Alla domenica ha una trentina di fedeli… su una parrocchia di duemila abitanti… Lo schema del prete in ogni parrocchia va a morire. Fra un po’ i preti diventeranno davvero dei missionari sempre in movimento, alla ricerca di chi desidera incontrare Dio… Sarà una proposta fatta a tutti ma alla quale solo qualcuno aderirà: quelli faranno la Chiesa in quel posto! E se non ci sarà qualcuno che accoglie? Gesù ha già dato la risposta: «Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi». Stiamo tornando alle origini… sapete che vi dico? Mi piace! Buona giornata

ACCETTARE LA FATICA DEL VIVERE

Lo sport più praticato in assoluto dall’italiano medio è la lamentela! Non c’è giorno che non ascolti gente che parla male di qualcosa… rarissimo incontrare persone che diano risalto a cose positive! Mio papà – che ha vissuto la povertà della fame, del lavoro, della casa – non faceva che elogiare il mondo moderno con tutte le opportunità che offriva: non c’era mai lamentazione nelle sue parole ma sempre la sottolineatura delle possibilità! Credo sia così per tutti coloro che sono vissuti dentro esperienza di fatica e di prova… c’è poco da fare: per apprezzare le cose è necessario rimanerne per un po’ privi! Poi, si apprezzano… La Lettera agli Ebrei ci invita a non lamentarci delle prove: Dio educa anche attraverso delle fatiche e dei cammini difficili! Sentite il rimprovero che rivolge ai suoi lettori: «non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato e avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli». Bisogna resistere nelle prove! Non si può sempre attraversa il fiume laddove l’acqua è bassa! A volte, c’è da accettare di bagnarsi i piedi e camminare con le scarpe inzuppate… Conoscere e affrontare le fatiche e le amarezze della vita fa bene alla crescita della nostra umanità! Accettiamo un po’ di soffrire ogni tanto… senza lamentarci per forza!

QUI E ORA POSSIAMO GUSTARE LA SALVEZZA

La Lettera agli Ebri consiglia ai credenti di perseverare «tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento». Molto interessante questo suggerimento: da una parte la perseveranza dello sguardo e dall’altra la consapevolezza che la grazia non viene dalla perseveranza ma dalla grazia. Quindi: mantenere viva e attenta l’attenzione su Cristo è opera dell’uomo! Il desiderio e l’amore per Gesù sono preliminari necessari alla ricezione della salvezza… Tuttavia, è evidente come il compimento della fede è opera di Gesù! Noi possiamo cercare, indagare, desiderare, camminare, ma il traguardo non sarà una nostra conquista ma un dono gratuito di Dio! Spesso Dio ci riempie dei suoi doni ma siamo talmente occupati da noi stessi e dalle nostre opere da non accorgerci della sua… Non è corretto pensare che la luce e la comprensione della verità sarà solo al termine della nostra vita terrena, quando chiuderemo gli occhi e contempleremo la vita oltre la cortina della morte! La verità ci può tranquillamente raggiungere qui e ora! È bellissima questa cosa: ci dispone ad essere più attenti a quanto ci accade piuttosto che a quanto noi facciamo accadere… Quando daremo il giusto peso a Dio e a noi stessi sarà una sorpresa unica! Buona giornata

 

p.s. Preghiamo per Ebe e Filippo che oggi confermano nella visione quanto hanno creduto nella fede

NON PERDERE LO SPIRITO

Nei paesi orientali è diffusa la dottrina della reincarnazione: si ritiene che il corpo è inabitato da un’anima preesistente che per colpe non ben identificate ha bisogno di vivere diverse vite per la sua purificazione e finalmente staccarsi dalla terra e vivere unita al divino. La persona non esiste come un originale: è un insieme di tante vite. Difficile capire per noi occidentali un pensiero del genere: per noi la persona è unica ed irripetibile! Noi cristiani, diversamente, crediamo che l’uomo – fatto di anima e corpo – sia reso vitale dal soffio vitale di Dio, lo spirito. Nel battesimo questo spirito viene riconosciuto come lo spirito filiale: grazie allo Spirito santo siamo conformati a Cristo! San Paolo dichiara: “A noi è stato dato lo Spirito di Cristo con il quale gridiamo Abbà, Padre”… Il Vangelo di oggi ci ricorda che questo dono così grande dell’essere di Cristo può essere derubato dal Maligno: l’opera del male consiste nell’impossessarsi della dimora dello Spirito per deturparla e mandarla in rovina. Il Vangelo di oggi ci parla di «un uomo posseduto da uno spirito impuro»… Non è una possibilità così remota la possessione… è bene pregare e avere molta cura dello Spirito santo che ci è stato regalato! Buona giornata