INVITO A CENA

Mangia chi ha fame! Chi non ha fame se viene invitato a cena o declina l’invito o accetta solo per cortesia! Chi ha fame accetta l’invito sempre e comunque! La Bibbia parla spesso del banchetto imbandito da Dio per gli uomini: è un invito alla comunione, all’amicizia, partendo da una bisogno primario dell’uomo. Anche Gesù parla di una cena: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi». Sembra che nessuno abbia fame! Ma è impossibile… tutti hanno fame, per natura! È evidente che hanno sfamato la loro fame in altri banchetti… hanno accettato l’invito da altri amici… L’invito del Padre sembra non interessare… Non viene mostrata apertamente una chiusura di principio, vengono accampate solo delle scuse… In fondo in fondo, il sedersi alla mensa da figli non gli interessa! Non è che non c’è la fame ma ormai si è imparato a saziarla alla maniera dello street food! Si è persa la bellezza dell’essere figli… si mangia per riempire il ventre, in piedi, di corsa… È una vita vissuta senza un’appartenenza… si vive sazi, ma senza un perché… Ci dobbiamo pensare! Buona giornata

ALLA RICERCA DI ADULTI

Quando una persona diventa adulta? Quando supera la condizione naturale di bisogno e inizia a mettersi nella logica del dono. Il bambino quando ha un bisogno inizia a strillare e gridare fintanto che l’adulto non lo accondiscende… l’adolescente vive in funzione dei suoi desideri e per questi butta all’aria e contesta tutto quanto fino a quel momento aveva considerato fondamentale… l’adulto, a fronte di un bisogno, cerca di valutarne la reale necessità e con pazienza attende il momento propizio per soddisfarlo… spesso, mette da parte i propri desideri perché, in base alla scala dei valori che ha, ad esempio i figli, riconosce che può rinunciare in forza dell’amore! Tutto questo mi sembrerebbe pacifico e assodato! Fino a qualche decennio fa nessuno avrebbe eccepito! Una cultura di spessore, fortemente impregnata di vangelo, aveva fatto suo il comando paolino: «Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri». Ebbene, oggi, devo purtroppo constatare che persino il mondo adulto, fino a qualche anni fa cristallino nei principi, vive esattamente con il criterio opposto: prima viene il sé e poi l’altro… Cultura pericolosissima, dove tutti siamo in balia delle emozioni e dei sentimenti individuali… le promesse che ci facciamo valgono solo fintanto che non variamo il punto di vista! Cercasi disperatamente adulti! Buona giornata

LA LEGGE CHE DA GIOIA

Mosè, nella pagina del Libro del Deuteronomio che ci è proposta nella liturgia di questa domenica, raccomanda: «Ascolta, o Israele, e bada di mettere in pratica i suoi comandi, perché tu sia felice» . Il fatto di associare l’osservanza di una norma alla felicità ci deve far pensare… La legge esiste per ricordarci ciò che facilmente dimentichiamo perché attratti da gioie effimere e ambigue scorciatoie! Sono paletti che contraggono il libero arbitrio per orientarlo alla ricerca di un bene più autentico! Non si può non ammettere che, di primo acchito, la norma non è mai sorgente di felicità… Eppure, Mosè esorta il suo popolo a fidarsi della Legge perché essa viene da Dio. Un Dio non etereo ed astratto ma concretamente sperimentato sul campo come alleato dell’uomo: non è la Legge in sé che è garanzia di felicità ma la bontà e la misericordia di Colui che la dona! La felicità consiste nell’avere un Dio che non abbandona nella schiavitù l’uomo ma continuamente si china su di lui per liberarlo! È così che nel momento in cui uno scriba interroga sul primo dei comandamenti, Gesù non esita a ricordare: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza e il tuo prossimo come te stesso» . La prima cosa non è il rispetto della Legge ma l’amore per il Signore! È il legame con Lui che si traduce nell’amore per il prossimo ad assicurare la felicità insita nella Legge! Buona domenica

BASTA GESÙ

Che bella la fede di san Paolo! Nitida, cristallina, senza troppe speculazioni! Il suo incontro con Gesù è stato così intenso da riempire di Lui ogni istante del suo vivere… fino a dire: «Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno». La morte che il grande spauracchio di tutti gli uomini in san Paolo diventa una ridicola messinscena! Morire è il minore dei mali perché la vita vera è ben altro! Il fatto è che fintanto non si respira la pienezza e la bellezza della fede non si è in grado nemmeno di produrre un giudizio sulla relatività della vita biologica! La morte non ha reale potere sulla nostra vita: basta Cristo! Mi rendo sempre più conto di come la fede in Gesù sia di una bellezza impressionante… e così, di rimando, la finitezza di tutto il resto! Faccio fatica a tollerare i tanti cristiani tiepidi, quelli che credono ma alla fine mantengono aperto il dubbio… Non mi interessa avere una vita lunga e senza problemi: se ho Gesù mi basta e avanza! Lui è tutto! Non so come si faccia a non innamorarsi di un Dio così vicino a noi! Continuiamo a seguire Gesù paso dopo passo… Buona giornata

TUTTI NELLE MANI BUONE DI DIO

Dobbiamo assolutamente ritornare a leggere bene il Vangelo! C’è da ripulire in profondità tante idee strampalate che ci siamo fatti su Dio, sulla vita, sulla morte… La religiosità pagana ci ha traviato e noi abbiamo perso la novità liberante della buona notizia che Gesù ci ha annunciato! Quante paure, quanti timori, quanti riti moltiplicati per propiziarci il divino… In un brano di Vangelo che oggi leggiamo nella celebrazione eucaristica ci viene ribadito: «Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno». Se questa è la volontà di Dio che cosa abbiamo da temere? Pensiamo forse che Gesù non sia stato in grado di portare a termine con diligenza la sua missione? Gesù ci ha caricati sulle spalle, uno per uno, è ci sta portando al Padre! Come facciamo a non accorgerci! Tutte le opportunità che abbiamo per ascoltare la Parola, per ricevere il suo Corpo e il suo Sangue: nostro compito è solo lasciarci incontrare! Pronunciare il nostro sì alla sua Grazia che desidera lavorare sul nostro cuore e convertirlo dalla sua durezza… Per i nostri cari defunti che hanno agito contro questa volontà chiediamo misericordia! Questo è il compito che dobbiamo prefiggerci oggi… Buona giornata