Nov 11, 2018 | Don
L’offerta che compie e realizza la vita non è definita dalla grandezza o dalla visibilità del dono ma dalla condizione di totalità e di coinvolgimento con la quale si esprime. Per quale motivo? Perché si evidenzia che la propria fiducia è riposta tutta in Dio! Si riconosce che tutto ciò che abbiamo non ci appartiene di diritto o per principio: tutto abbiamo ricevuto e solo donando non cadiamo nella idolatria dell’avere! L’offerta di noi stessi è la cosa più difficile che siamo chiamati a fare perché è il vero strappo con il peccato delle origini! Tutto è scaturito dalla preoccupazione di conservarsi la vita mangiando il frutto dell’albero, espressione del dono di Dio! Prendere il frutto, farlo proprio, come se fosse una conquista personale, è il pervertimento radicale della sua più intima verità! Se tutto è dono, se tutto ciò che abbiamo tra le mani è dono di Dio, è inutile che iniziamo a pensare che sia nostro merito e, quindi, nostra proprietà: così come lo riceviamo è giusto che lo doniamo! E fintanto che riguarda le cose, con un po’ di abnegazione, riusciamo anche ad essere generosi… ci ritorna anche in immagine! Ma nel momento in cui dobbiamo dare la vita, metterla a repentaglio, perderla per amore… l’istinto al mettersi in sicurezza viene fuori come un felino! Il rito offertoriale che celebriamo nell’eucaristia è memoria permanente di questa verità, perché non ce ne dimentichiamo… Buona domenica
Nov 10, 2018 | Don
«So vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza». Uno che scrive queste cose è davvero nella pace! Ma dove ha trovato questa pace? «Tutto posso in colui che mi dà la forza». Ecco il rebus risolto! Chi incontra seriamente Gesù non teme più nulla… tutto ciò che ha, anche lontanamente, il sapore della morte è ormai vinto dalla risurrezione di Cristo! Si può essere stanchi, affaticati… il corpo presenta il conto di una vita continuamente all’opera… ma il cuore è pacifico e sereno! Non posso minimamente accostarmi alla statura di san Paolo ma nel mio piccolo questa esperienza la vivo! Davvero non temo le asperità della vita: so che la mia vita, grazie al battesimo, non è più orientata alla morte ma al compimento! Anche gli eventi più infausti non potranno mai essere l’ultima parola! La morte non ha potere di sorta! Non perché pensi di avere dei super poteri legati alla mia volontà o autodeterminazione… semplicemente perché so che Gesù mi ha agganciato nella sua grande misericordia e per nulla al mondo mi abbandona in balia del maligno! Mi piacerebbe che questo stato d’animo contagiasse ancora di più il mondo… Buona giornata
p.s. Una preghiera per Loredana che accompagniamo alla pienezza della vita
Nov 9, 2018 | Don
Non è difficile sentire persone che sostengono che la Chiesa deve aggiornarsi, deve cambiare, deve essere più al passo con i tempi… Fuori dubbio che in alcuni ambiti certamente sarebbe necessario una rivisitazione! Penso ad un più corretto intendimento della gerarchia, ad una struttura liturgica più spirituale ma meno formale, ad un uso dei beni più trasparente e oculato… potremmo trovare molti altri contesti da convertire! Non ci sarà mai una chiesa fino in fondo corrispondente al vangelo come la intendiamo noi… perché sempre avrà a che fare con i peccati e i limiti di coloro che la costituiscono! Tuttavia, una cosa deve essere chiara: la Chiesa non potrà mai essere al passo con i tempi! Nel senso che non potrà mai avere come termine di verifica il responso della maggioranza… San Paolo ai Corinti ribadisce con chiarezza: «Ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo». Nel tempo la Chiesa dovrà crescere avendo sempre come riferimento Gesù, con tutto il bagaglio di verità contenuto nel Vangelo! Il mondo potrà proporre strade alternative al benessere dell’uomo… ma la Chiesa, se vuole essere fedele a se stessa, non avrà altra scelta che contraddire, rilanciando l’eterna verità di Colui che è morto per salvare il mondo! Buona giornata
Nov 8, 2018 | Don
San Paolo spiega ai cristiani di Filippi che avrebbe mille motivi per vantarsi davanti a tutti a partire dall’osservanza della Legge: è sempre stato un fariseo ligio al dovere! Anzi, oltre il dovere! Ma una volta incontrato Gesù, non c’è stato più niente che potesse catturare la sua attenzione: «Ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore». Tutto è inutile, è perdita di tempo, rispetto a quello che si diventa in forza di Gesù. Perché? Perché la Legge è un semplice esercizio della propria virtù a favore della propria buona fama… Gesù, al contrario, spoglia l’uomo dalla pretesa di autonomia e si mette al suo fianco per accompagnarlo, giorno per giorno, alla santità! San Paolo sa che non è più solo! Ogni giorno è un crescendo di comunione… La Legge determina il bene e il male, il buono e il cattivo… Gesù, invece, si svela pian piano, permettendo a tutti di arrivare ad una conoscenza sempre più perfetta del suo mistero. San Paolo non perde tempo cercando di conoscere cose… rispetto alla conoscenza di Gesù tutto è stolto e banale! Come dargli torto! Continuiamo a cercare Gesù: non saremo delusi! Buona giornata
Nov 7, 2018 | Don
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo». È un’espressione evangelica che provoca sempre reazioni intestine… tuttavia, se la si legge dal di dentro di una relazione di fede, se ne percepisce immediatamente tutta la verità! Gesù non dice di “amare di meno” il padre, la madre, ecc. Gesù dice che l’amore per Lui deve essere l’origine, il punto di partenza, il primo! Ed è così: se non si ama Gesù per primo, gli altri amori seguiranno dinamiche per forza disordinate… È chiarissimo come nella società contemporanea, dove l’amore non ha più una connotazione specifica, le relazioni tra marito e moglie, tra mamma e figlio, sono totalmente in balia del sentimento e della pulsione istintuale! Chi ama Gesù sul serio, lo segue e lo ascolta, avrà tutti i criteri affinché ogni amore abbia la sua specifica connotazione nel rispetto del ruolo e della missione specifica personale! L’amore preferenziale che ho espresso nella mia vocazione personale non mi ha fatto indietreggiare un millimetro dall’onore e dal rispetto per i miei genitori e i miei fratelli… anzi! Mi ha sollecitato ad una gratuità ed ad un’attenzione ancora maggiori! Provare per credere… Buona giornata
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