GIORNO PER GIORNO

Riscopriamo uno dei principi più evangelici che esista: la gradualità! Mai Gesù ha chiesto conversioni immediate! Mai ha dato griglie rigide per una distinzione tra giusti e ingiusti! Sempre ha invitato convertirsi… questo sì! Convertirsi è un’attività permanente di ogni discepolo cristiano. Non esiste mai un arrivo, un termine, un compimento… semplicemente perché il compimento è già! Già in Cristo siamo nel Padre e nel Figlio e nello Spirito santo, non dobbiamo sgomitare per nessun motivo: a noi il compito di dare forma a quanto Gesù già ha messo nel nostro cuore! Diventare figli nel Figlio! L’evangelista Giovanni nella pagina che oggi leggiamo della sua lettera esorta i lettori: «camminate nell’amore». Questa è l’unica cosa necessaria: muovere i passi affinché la logica del dono di sé imparata da Cristo e seminata in noi possa davvero portare frutto! Un redento che non ami non è un redento… Anche il Vangelo non ha mezzi termini nella sua provocazione: «Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva». Ma la vita non la si perde alla fine ma durante! È il giorno per giorno il criterio del dono! Secondo quanto sono le nostre possibilità e capacità… senza affanno! Buona giornata

METTERCI LA FACCIA

Bellissimo vedere come San Paolo si sia conformato totalmente a Cristo! i suoi pensieri e le sue azioni si richiamano sempre a quanto Gesù pensava e faceva… Chissà quanta fatica per dominare il suo io e addomesticarlo secondo le logiche evangeliche! San Paolo, poi, con quel suo carattere così sanguigno e focoso… Eppure, nella pagina che oggi leggiamo dalla Lettera a Filemone, emerge l’uomo nuovo, completamente trasformato: è vecchio, è vero, ma ciò che manifesta non è semplice opera del tempo ma anche di volontà e preghiera! Qual è il gesto così evocativo di una trasformazione? Si tratta di una richiesta a Filemone di accoglienza nei confronti di un suo amico personale, forse con qualche pendenza nei confronti di Filemone stesso… San Paolo scrive così: «Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso. E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto». Proprio questo essere disposto a pagare di persona al posto di un altro mi sembra un atteggiamento chiaramente cristiforme! La capacità di mettersi in gioco, di chiamarsi in causa per il bene di un altro non appartiene alle inclinazioni naturali… c’è la gratuità, la disponibilità al sacrificio! Solo Gesù ha insegnato a fare questo… Buona giornata

IL PRIMA E IL DOPO

Abbiamo imparato a conoscere lo spirito missionario di san Paolo, indomito predicatore delle Genti! Passava da una citta all’altra seminando il Vangelo di Gesù senza sosta, con un entusiasmo contagioso e convincente: chi lo ascoltava rimaneva colpito e avvertiva il bisogno di approfondire e di seguire un percorso di conversione al Signore… Ovviamente san Paolo non poteva arrivare dappertutto: istruiva così delle persone per poterle poi mettere a capo delle singole comunità per continuare l’opera di evangelizzazione. Non mancava di farsi sentire san Paolo, rivendicando la sua paternità rispetto alle comunità generate alla fede: dava dritte, esortava e riprendeva, senza paura, senza l’ansia del consenso. La Lettera che san Paolo scrive a Tito è una bellissima testimonianza della sollecitudine dell’Apostolo per le singole comunità e per chi le guidava! Bello leggere come san Paolo riconosca l’opera salvifica di Gesù: il vangelo segna chiaramente nella vita una separazione netta tra il prima e il dopo! Ecco come san Paolo concepisce il dopo: «ricorda [a tutti] di essere sottomessi alle autorità che governano, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona; di non parlare male di nessuno, di evitare le liti, di essere mansueti, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini». Prima era tutto il contrario… provare per credere! Buona giornata

UMILI SERVITORI

Per che cosa ci affatichiamo notte e giorno? Che cosa desideriamo realizzare con tutti i nostri sforzi? Gli obiettivi che ci poniamo hanno un orizzonte lontano oppure sono molto immediati? Dobbiamo provare a rispondere seriamente e con onestà a queste domande! Il tempo che Dio ci da per vivere è talmente breve che corriamo altissimo il rischio di sprecarlo rovinosamente… L’espressione evangelica che sentiamo proclamare oggi nella liturgia eucaristica mi piace da morire e da una ispirazione intelligente per strutturare una risposta alle domande sopra esposte: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare». Ebbene sì, è proprio così: guai a prenderci troppo sul serio! Guai a porci obiettivi troppo ambiziosi! Guai a pensare di vivere per lasciare il nostro nome! Siamo servi inutili… perché è Dio che fa! L’inutilità non è da intendersi nella sua accezione negativa – “non serviamo a niente!”-, piuttosto in questa più positiva – “non pensare di dover far tutto te, il Signore ti precede già nel tuo impegno -! È la consapevolezza credente che lavorando per la causa del regno siamo “umili servitori nella vigna del Signore” che hanno come unico scopo di fare la sua volontà! Il nome non ci interessa perché l’unico nome che riempie la terra è solo quello di Dio! Buona giornata

PERDONARE AD OLTRANZA

«Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai». Questa è, a mio parere, la buona notizia per eccellenza! Se uno ha capito questa cosa, ha capito il vangelo! Il mondo non ragiona assolutamente così! Il mondo conosce la giustizia o l’ingiustizia… non sa che nelle dinamiche della vita che c’è anche il diavolo! Dio, a fronte del peccato dell’uomo, maledice e incolpa il diavolo, giustificando l’uomo! Il mondo non ha altra giustizia che nel trovare il responsabile della colpa nell’uomo! Il fatto è che teoricamente siamo tutti d’accordo con questo principio, poi, però, nella fattispecie subito accampiamo mille scuse per non rendere attuabile una misura di accoglienza! I casi di giustizia umana sommaria si moltiplicano… L’importante è sempre ricercare il colpevole per poterlo punire e umiliare… ma a che serve? Invece di aiutare ci siamo messi a puntare il dito… Niente di meno evangelico! Ritorniamo alla pratica diuturna dell’amore! Cerchiamo sempre, in ogni situazione, l’amore del Signore! Smetteremo di stare a controllare il male che c’è negli altri e penseremo a noi stessi! Buona giornata