ESSERE DISCEPOLI

Ieri abbiamo celebrato un rito suggestivo: il rito del discepolato che ha coinvolto un gruppo di bambini di 8/9 anni. Si tratta della disponibilità a mettersi seriamente alla sequela di Gesù per poter entrare più profondamente in comunione con Lui e arrivare a concludere, fra qualche anno, l’iniziazione per vivere poi l’ordinarietà della vita cristiana. Come sempre i bambini sono entusiasti di vivere questi passaggi e alle domande di impegno rispondono con convinzione il loro sì… poi, però, l’entusiasmo si affievolisce e Gesù riamane una comparsa e non certo un fedele compagno di viaggio! Questo è un serio problema: perché si pensa di avere conoscenza di Gesù solo perché si sono ricevuti tutti i sacramenti dell’iniziazione… ma è una pia illusione! …che non salva e non porta alcuna gioia! Soprattutto non permette una capacità di decodifica della presenza di Gesù nella vita di tutti i giorni… Gesù lo si può riconoscere solo se si vive una familiarità con Lui… se la sua Parola diventa l’oggetto costante del nostro interesse e del nostro ascolto! Dice il Libro dell’Apocalisse: i discepoli «sono coloro che seguono l’Agnello dovunque vada». Stare con Gesù sempre: deve essere l’obiettivo di tutti… non solo dei nostri piccoli! Buona giornata

UN RE CAPOVOLTO

«Il mio regno non è di questo mondo». Una interpretazione superficiale potrebbe far pensare che la regalità di Gesù abbia a che fare con il paradiso e non con la terra! Pertanto, il potere di Gesù nulla ha a che fare con il quotidiano… un conto è la fede e un conto è la vita! In sostanza, Gesù può aiutare ad avere dei buoni sentimenti ma, alla fine, c’è da lottare e arrangiarsi al meglio… Non è proprio così! Gesù ha un potere realissimo che interferisce profondamente nel modo di essere dell’uomo che lo accoglie! Di certo non si esercita con la forza e con la prepotenza, alla maniera dei regni di questo mondo! La strada maestra percorsa da Gesù è quella del coinvolgimento della libertà che interpella e invita all’obbedienza… Chi ha accolto tale invito racconta di aver operato un cambio sostanziale del modo di vivere… Certo che il potere di Gesù è di un altro mondo! Proprio per questo ha un effetto sul cuore totalmente diverso da quello esercitato dagli uomini…  Coloro che hanno “piegato le ginocchia” a Gesù hanno avuto una vita nuova! Sono creature nuove! Dove il potere della morte non ha più alcuna forza! Lasciamo che la regalità di Cristo invada ogni piega del nostro pensare e del nostro agire! Buona domenica

DA UOMINI AD ANGELI

«I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito». Cosa vuol dire questo versetto del Vangelo di Luca? Vuol dire che il paradiso non è la bella copia del mondo! Tra paradiso e mondo c’è un vero e proprio cambio di prospettiva: nel mondo c’è la morte che fa da padrona e giustifica ogni scelta e decisione che prediamo! In paradiso la morte non c’è, pertanto molte strutture necessarie nella carne non sono più necessarie nello spirito. Il matrimonio è una di queste: perché? Perché il matrimonio non è altro che il tentativo di superare la morte attraverso il dono dei figli – e quindi della vita – per far sì la propria identità non vada perduta! Nei figli, un padre e una madre, vedono la continuazione del loro futuro, della loro storia! Pensate all’importanza della discendenza nelle vicende di Abramo, Isacco e Giacobbe… Ebbene: dal momento che in paradiso non c’è bisogno di procurarsi un futuro per conservare la propria identità non c’è più bisogno del matrimonio! Questo è il senso della vita religiosa: mostrare già quaggiù quello che sarà lassù… Tutto è santo, ma ogni cosa ha il suo perché… Buona giornata

MANGIARE LA PAROLA

«Presi quel piccolo libro dalla mano dell’angelo e lo divorai»: Giovanni riferisce nell’Apocalisse di aver compiuto questo gesto apparentemente assurdo. Per la verità già Ezechiele aveva mangiato il rotolo della Torah su comando di Dio… Nella Bibbia la Parola non la si ascolta soltanto ma la si mangia pure! È l’immagine plastica dell’intenzione reale nel permettere alla Parola di Dio di entrare nella vita, nelle azioni, perché le membra del corpo siano sostanziate della volontà di Dio e non della propria… Questo aspetto è presente ancora nella liturgia eucaristica: la Parola che ascoltiamo nel Vangelo non rimane una pia esortazione ma si fa carne e diventa vita in noi nell’eucaristia che mangiamo! È bello che un versetto della Parola ascoltata sia ribadita nell’antifona alla comunione quasi a dire che tutto quanto Dio dice, nel pane eucaristico, si fa, si realizza! In questo gesto si manifesta come la vita cristiana non sia primariamente un impegno a mettere in pratica il Vangelo ma a lasciare a Cristo la possibilità di operare in noi! La Parola che mangiamo è dolce e insieme dolorosa, è consolante e insieme esigente! La Parola se entra in noi è un pungolo incredibile! …ma quanto bene fa! Buona giornata

 

P.S. Una preghiera per Giuseppe che oggi celebra la sua risurrezione grazie al suo incontro con Gesù, Parola fatta carne

LA GRAZIA DI LEGGERE LA PAROLA

La Bibbia è certamente il libro stampato in più lingue e il più venduto dalla invenzione della stampa ad oggi! Nessun libro è presente nelle case delle famiglie tanto quanto la Bibbia… tutti ne hanno letto almeno qualche pagina… Quanti hanno tentato l’impresa di leggere dalla prima pagina della Genesi fino all’ultima dell’Apocalisse: la maggior parte ha abbandonato il proposito per la complessità dei testi e la difficoltà nell’interpretazione. Quanti hanno letto e studiato la Bibbia arrivando a conclusioni ardite e contraddittorie, fino a giustificare la plausibilità di una scelta atea e anti religiosa… Significa che la Bibbia non è un testo come tutti gli altri! Ci può aiutare a capire qualcosa un’espressione della pagina dell’Apocalisse che oggi leggiamo nella liturgia:«Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». C’è qualcuno che ha il compito di spiegare e far comprendere la Parola di Dio: è Gesù! Gesù è l’unico esegeta del Padre! L’unico che conosce così intimamente il Padre da poterlo raccontare e narrare in una forma a noi comprensibile! Nella liturgia della Parola sarebbe bene che il lezionario fosse sempre chiuso e che ci stupissimo della grazia che abbiamo di poter aprire quel libro e leggerlo… Non è scontato: è solo grazie a Gesù, nel quale ogni cosa assume una fisionomia! Bellissimo… Buona giornata