LA SAGGEZZA DEL TEMPO

La liturgia feriale di questo tempo ci propone la lettura del Libro dei Proverbi, un libro sapienziale davvero ricco, con massime da accogliere e fare nostre perché sagge e lungimiranti! Invito a leggere attentamente questo libro perché stracolmo di suggerimenti pratici e immediati per le sfide quotidiane più feriali e banali… La Sapienza biblica non è quella complicata e cervellotica che abbiamo studiato a scuola: è, al contrario, il senso della vita nel suo dipanarsi dei giorni nelle cose più ordinarie! Alla fine, la felicità dell’uomo dipende dalle cose che fa, non da quelle che pensa… è la vita a imporre l’agenda della felicità, non il desiderio, il sogno, l’ideale… Della pagina che ci è proposta questa mattina a Messa vi suggerisco il versetto che più mi ha colpito: «Chi ha troppa fretta va verso l’indigenza». Quanto è vero! Le scelte fatte sull’onda della passione, senza un sano ragionamento e una giusta analisi, non possono che arenare e andare in frantumi… Occorre avere il respiro lungo della vita, con tutte le sue incognite e fluttuazioni… Ogni scelta va calata nella realtà e adattata! Non bisogna aver paura di tornare indietro quando ci si accorge di aver sbagliato! La pazienza del tempo è la saggezza più grande… Buona giornata

METTERSI IN GIOCO

Sempre più noto come la gran parte delle persone stia sulla soglia della vita… come se non volesse mai entrarci sul serio… guarda, osserva, mette avanti la testa ma difficilmente fa il passo mettendosi in gioco! È così un po’ in tutto: negli affetti, nella vita lavorativa, nella scelta della fede… si aspettano sempre tempi migliori! “Quando avrò le idee chiare su Dio e sulla Chiesa mi deciderò…”: è un mantra che sento ripetere sempre più spesso! Il fatto è che non è possibile avere le idee chiare su Dio perché Dio non è un concetto ma una persona che si rivela storicamente! Pertanto solo nel tempo è possibile conoscerlo e farne esperienza! Gesù, tra l’altro, ci ha messo il cuore in pace dicendoci: «Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce». Significa che Dio non ha alcun interesse ad essere complicato ed inavvicinabile come tanti filosofi ci fanno credere: Dio non ha altro desiderio che l’uomo lo conosca e viva in comunione con Lui! La storia ha proprio questo scopo! Soltanto mettendosi in gioco nella fede è possibile arricchirsi di Dio e vedere pian piano dipanarsi il mistero… luminoso come nient’altro al mondo! Buona giornata

NON EVADERE LO SCANDALO DEL VANGELO

Il Vangelo è affascinante perché parla un linguaggio totalmente diverso dal mondo eppure tanto corrispondente al cuore dell’uomo! Cioè: si capisce che va dritto alla vera natura dell’essere e svela l’inganno del maligno che ha pervertito la realtà e ha ingannato l’uomo presentandogli il bene come male e il male come bene! Gesù porta alla luce l’umano che è sprofondato nell’abisso della tenebra e non sa più riconoscere i suoi veri colori e la sua sgargiante dignità! Perché Gesù ha attratto così tanto l’odio su di sé? Perché ha colpito nel segno l’opera del maligno… Il libro della Sapienza aveva previsto che questo sarebbe stato il desino dell’inviato di Dio: «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta». A volte l’opposizione al Vangelo è netta: si notino gli scribi e i farisei nel loro livore senza pudore… a volte l’opposizione è criptata: si notino gli apostoli che pur seguendo Gesù rimangono imperterriti legati ad una mentalità vecchia e non si lasciano effettivamente convertire il cuore! Nel Vangelo di oggi è plateale la totale indifferenza al Vangelo e il malato ripiego su di sé… Verifichiamoci senza sconti… Buona domenica

LA RISURREZIONE DELLA CARNE

Alla domanda dell’uomo circa il dopo-morte si elaborano risposte di tutti i generi… si cerca di dare spiegazioni razionali… A mio parere questa argomentazione di san Paolo è la migliore che si possa dare: «Fratelli, qualcuno dirà: Come risorgono i morti? Con quale corpo verranno?». Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore. Quanto a ciò che semini, non semini il corpo che nascerà, ma un semplice chicco di grano o di altro genere. Così anche la risurrezione dei morti: è seminato nella corruzione, risorge nell’incorruttibilità; è seminato nella miseria, risorge nella gloria; è seminato nella debolezza, risorge nella potenza; è seminato corpo animale, risorge corpo spirituale.
Se c’è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale. Sta scritto infatti che il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti. E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste». Buona giornata