“Pascete il gregge di Dio che vi è affidato non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge”. Sono parole di Pietro, il discepolo incaricato da Gesù per essere la pietra fondamentale su cui edificare la Chiesa. Pietro ha ben chiaro che il compito di ogni vocazione non è quello di imporre il proprio pensiero, la propria egemonia, il proprio potere – seppure con tutti i più buoni propositi – ma offrire con il proprio stile di vita una possibilità autentica della gioia! Mi piace notare come Papa Francesco nei suoi interventi magisteriali abbia sempre sottolineato il carattere vincolante della gioia nella testimonianza cristiana: a partire dalla Evangelii gaudium e dell’Amoris laetitiae e, infine, la Guadete et esultate. Sempre si parla di gioia! La fede non può e non deve essere un esercizio di buona volontà ma la grazia di una gioia sorpendente che contagia chiunque ci avvicina. Ci dobbiamo chiedere tutti noi credenti quanto la gioia sia visibile nelle nostre parole e nei nostri volti… soprattutto noi preti abbiamo il dovere di chiederci sempre le motivazioni profonde che sottendono al nostro ministero pastorale: troppo spesso accade di trovare preti tristi e arrabbiati… Non c’è forse ancora troppo protagonismo? Chiediamocelo… Buona giornata