La storia di Rovellasca
844 – Con la suddivisione dell’Impero carolingio, il territorio su cui oggi sorge Rovellasca viene assegnata in gran parte al Contado del Seprio e per la quota residenziale al Contado della Martesana, a sua volta più tardivamente suddiviso per comodità di riferimento a Contado della Martesana del mezzo o del medio e Contado della Martesana abduana (dell’Adda). Il Contado del Seprio, che ha Castelseprio come capoluogo, è composto da 14 pievi milanesi (tra cui Appiano) e da 3 pievi comasche (tra cui Fino).Il territorio attuale di pertinenza rovellaschese è per gran parte assegnato alla pieve di Fino, per un’altra fetta a quella di Appiano e per un angolo – presumibilmente nella zona ad est rispetto all’attuale nucleo urbano – a quello di Seveso, che per l ‘appunto appartiene al Contado della Martesana, con capoluogo: Vimercate.
Circa 1100 circa – È riconoscibile un agglomerato urbano lungo la strada che porta a Lomazzo: si tratterà del primo nucleo di Manera; l’area del Burghé è probabilmente adibita un comune pascolo.
1152 – Il territorio su cui oggi sorge il nucleo urbano di Rovellasca è conteso tra Como e Milano; Con un diploma di Federico I il Barbarossa (l’autenticità del documento è stato più volte messo in dubbio), l’area geografica che comprende oggi Fino Mornasco e Bregnano è confermata a Ardizzone Castelli, vescovo di Como.
1170 – Riconferma, dopo arbitrato tra Comaschi e Milanesi tenutosi a Seveso il 3 settembre, dei confini propri del Contado del Seprio.
1194 – Con l’ennesimo lodo, che si svolge a Vercelli, la pieve di Fino, al pari di quelle di Uggiate e della Capriasca, viene assegnata a Como.
1240 – Il Contado del Seprio viene suddiviso in 4 parti; la pieve di Fino è assegnata a quella di San Lorenzo a Como.
1286 – Il testo della cosiddetta pace di Lomazzo, firmata il 30 marzo nel brolo di san vito a Lomazzo, è stato letto ed approvato il 3 aprile dagli ambasciatori di Cremona, Piacenza, Brescia, Pavia, Novara e Crema «in territorio de Budello super brugariam que est inter Rudellum et Lomacium, in strati qua itur de un loco ad allium ».
1350 circa – Presumibile esistenza di una chiesa dedicata a Santa Maria nel luogo dell’odierna chiesa parrocchiale di Rovellasca.
1398 – Da un elenco delle cappellanie risultano presenti a Pieve di Seveso diciotto sedi, fra cui Cropeno, Sollario, Cerliano, Colliate, Mixinto e Lazzate: non è traccia di cappellania propria per quanto riguarda la terra rovellaschese nelle pieve di Seveso.
1450 – Il territorio rovellaschese è assoggettato a Francesco Sforza.
Circa 1460 circa – Supplica dei rovellaschesi al duca di Milano (Francesco I Sforza o Galeazzo Maria Sforza?) Per ottenere giustizia contro il bandito e razziatore Giovanni Pietro da Carcano detto Zaccagnino.
1508 – Il primo maggio è benedetto l’oratorio dedicato a Santa Marta ; da documenti dello stesso anno risulta che già da tempo il Crocifisso, attribuito ad un Taddeo di Bartolo, è al centro dell’attenzione e della devota popolazione.
1514 – Infeudamento a Gerolamo Carcano del territorio di Rovellasca per quanto riguarda la pertinenza delle pievi di Fino e di Appiano con Lomazzo, Cirimido, Fenegrò e Guanzate.
1517 – Tommaso Verga (altrimenti di Verga) è sacerdote a Rovellasca : vi è da credere che sia tratto da Tommaso Verga eletto nel 1512 alla guida delle chiese di san Michele e di san Giorgio a Bregnano.
1521 – Il cambiamento radicale nella tassazione della proprietà fondiaria da parte delle autorità francesi porta ad una diaspora dalle comunità urbanizzate; è questo, con ogni probabilità, il momento in cui Rovellasca riceve nuove famiglie che vanno ad insediarsi nelle corti e nei Cantoni.
1538 – Nuovo riflesso a Giacomo Antonio Carcano del territorio di Rovellasca per quanto riguarda la pertinenza delle pievi di Fino e di Appiano con Lomazzo, Cirimido, Fenegrò e Guanzate, più Mozzate e San Martino.
1543 – Con la morte di Giacomo Antonio Carcano, il feudo passa in linea alla famiglia Arconati.
1565 – Indicazione della Strada della Servitù da Rovelasca a Cassina Nova e della strada «detta il Camagno di sopra per andare a Rovelasca» in un manoscritto di Giovan Battista Carcano, parroco di Misinto; Parecchi riferimenti alle terre possedute a Rovellasca nel testamento di Giulio Cesare Carcano: Giovambattista, uno dei figli di Giulio Cesare, riceve la cascina della Manera.
1570 – Indicazione di Rovellascha in un atto di Giovan Battista Carcano, parroco di Misinto.
1571 – Ampliamento e ressione della chiesa parrocchiale , con santorale a Santa Maria ea san Pietro; in ragione degli effetti del Concilio di Trento è nominato parroco di Rovellasca in persona di Paolo de (altrimenti dè) Stefanetti; il 10 agosto inaugurazione del libro di battaglie tenuti nella parrocchia: primi testimoni sono “confronta Giovanni Maria” figlio di Andrea Grecho (ossia Greco) e “Comare Tomasina de Chierici” (ossia Clerici).
1578 – Il 14 settembre, la già citata rovellaschese Tomasina de Chierici (cioè Clerici) è attestata come «comare, abitante nella terra di Rovelascha, pieve di Fino, episcopato di Como» in una battaglia amministrata – ed è il primo di cui ha notizie , ovvero la registrazione ufficiale – una Nuova Cascina.
1595 – I terrazzani di Rovellasca sono un fianco dei lomazzesi nel proporre una supplica a Filippo II, re di Spagna, affinché sia negato a Luigi Arconati il titolo di conte di Lomazzo. La richiesta non ottiene soddisfazione.
1600 – Ha iniziato l’opera di rialzo del campanile sull’area della chiesa parrocchiale di Rovellasca.
1611 – Gli abitanti di Rovellasca sono 900, suddivisi in 130 famiglie. Luigi Arconati ottiene il titolo comitato per il feudo di Lomazzo.
1643 – In risposta a una precisa richiesta del governatore di Milano, i consoli di Lomazzo affermano la titolarità del feudo di Lomazzo, compresa Rovellasca per le parti in pieve di Fino ed in pieve di Appiano, un Marco Francesco Carcano.
1652 – Come conseguenza della risoluzione adottata nel 1647 dai membri della Real giunta di Milano, sono messe all’asta le terre alienabili di varie pievi, tra cui quella di Fino. La terra di Rovellasca è tuttavia incedibile in quanto già infeudata; citazione per Manera.
1673 – Viene indicata come «nobile», con disponibilità di regolare stemma, una famiglia Rovellasca altrimenti da Rovellasca: la fonte è lo Stemmario conservato all’Archivio di Stato di Milano ma molte dubbi sulla validità della rivendicazione e sulla sua legittimità.
1674 – Il 17 giugno, arriva una Rovellasca della reliquia di san Vittore , che viene depositata nella parrocchiale della chiesa; il 14 luglio, il corpo viene traslato a Como per il riconoscimento da parte dell’autorità ecclesiastica e poi torna a Misinto: il giorno successivo, la reliquia viene trasferita con solenne processione fino a Rovellasca.
1684 – Un incendio devasta parte della chiesa parrocchiale di Rovellasca e la canonica e gli archivi più recenti.
1691 – La mappa del territorio di Misinto rilevata dall’agrimensore Cristoforo Ronzio, altrimenti Ronzio, offre vari suggerimenti di riferimento per almeno una parte del territorio di Rovellasca:
1) uno dei testimoni è il rovellaschese Giovanni Cattaneo detto Ciba;
2) è citata la strada «detta la Moronera» (dalla fornace a Rovellasca e delimitante l’area pertinente a Misinto da quella pertinente a Lazzate);
3) è documentata l’appartenenza di parte del territorio di Rovellasca, in qualità di frazione, alla comunità di Misinto e di Cascina Nuova;
4) sono riportati i nomi dei principali proprietari terrieri a Rovellasca: Della Porta, Arconati, Clerici e Ospedale maggiore di Como;
5) è indicata l’estensione globale del territorio in 8.587 pertiche milanesi: la pertica milanese corrispondeva a circa 654.50 metri quadrati; la pertica comasca a circa 703,60 metri quadrati;
6) è attestata per l’appartenenza di una porzione di Rovellasca al territorio milanese e, per giurisdizione ecclesiastica, alla pieve di Seveso.
1722 – L’estensione del parco Burghé viene calcolata pari a 155,8 pertiche; è legale credere che anche in questo caso la misurazione sia stata effettuata in pertiche milanesi; sull’area dell’odierna via Carugo in fregio al Burghé stesso è presente un incannatoio per la lavorazione della seta e l’attività in complesso prosegue fino a secoli successivi del successivo secolo. Secondo quanto emerge dalle rilevazioni catastali, le famiglie Carcano, Arconati e Archinti e l’ente giuridico Ospedale maggiore di Como sono i principali proprietari terrieri.
1752 – La chiesa parrocchiale di Rovellasca viene elevata a prepositurale.
1773 – Prime documentazioni ufficiali (fonte: Archivi comunali) della Comunità rovellaschese in quanto espressione politica sotto il profilo amministrativo; Sino a questo momento la documentazione riguardante la comunità è stata conservata direttamente attraverso la parrocchia o in archivi privati: i “fuochi” di Rovellasca sono 190 (solo pievi di Fino e di Appiano), mentre Cascina Manera è indicata come unione al confine di Lomazzo , e dunque esterno al paese stesso.
1778 – Titolare della Cappellania di Cascina Nuova risulta un abbattuto Cattaneo di Rovellasca, che nel stesso anno rinuncia alla titolarità a causa della difficoltà di accesso al fondo.
1779 – Prima descrizione delle 3 zòche (fosse stagnante stagionale) presente in Rovellasca: è questo uno dei risultati derivanti dal censimento generale compiuto sulle proprietà terriere (primo Catasto: 1722, secondo Estimo: 1755) e sulla popolazione (editto del 1755).
1780 – In ossequio alle disposizioni dei governanti austriaci, è disposto lo spostamento del cimitero, fino a questo momento situato nella spazio antistante la chiesa dedicata a Santa Marta: l’area individuata è di proprietà, almeno a partire dal 1756, anno dell’iscrizione al Catasto, di Evangelista Cattaneo: questo ultimo si oppone alla decisione e decide di stare in lite – riportando infine un pieno successo – con i deputati dell’Estimo.
1788 – L’epidemia di febbre putrida: un avviso di sanità pubblica prevede la chiusura delle zòche, ma a seguito del reazione dei rovellaschesi, l’autorità ammorbidisce i toni e pretende la chiusura del solo Serana fossa, considered too close to the inhabited nucleus quindi potenzialmente pericolose per i cittadini; poiché seguono nuovi obiezioni e una nuova reazione a muso duro da parte dei membri della Congregazione municipale di Como, la foppa non viene chiusa. Nello stesso anno, in seguito a una nuova epidemia, la chiesa di Santa Marta perde temporaneamente la sua destinazione a funzioni religiose e diventa l’ospedale-lazzaretto di Rovellasca ; l’edificio, che più di una ipotizza di demolire ad epidemia conclusa,viene invece restaurato e riconsacrato nel 1789 .
1800 – Un delegato della Congregazione municipale di Como scende a Rovellasca per far rispettare le disposizioni amministrative sulla chiusura delle zòche, ma la accoglienza non è delle migliori: c’è chi “consiglia” di passare ad altri propositi e chi minaccia ritorsioni; infine, accetta i “suggerimenti” e propone di scavare una nuova fossa al cui utilizzo la popolazione possa abituarsi prima che venga chiusa la Serana: la fossa viene aperta nei primi anni del 1800 alla confluenza tra la strada per Misinto e quella per Cascina Nuova.
1801 – La carestia piaga il Basso Comasco.
1 809/ 1810 – VIENE abbattuta la vecchia canonica sulla Destra della Chiesa Parrocchiale di Rovellasca . Il nuovo cimitero viene infine collocato fuori dal nucleo abitato, in un terreno di proprietà dei nobili di Santa Cecilia.
1830 – Il 2 marzo viene elaborato e presentato un progetto di “condotta medica” comune tra Rovellasca, Asnago, Bregnano, Caslino e Cermenate.
1834 – Viene realizzato in marmo di Carrara il nuovo altare della chiesa parrocchiale di Rovellasca. Nell’occasione, visita in paese da parte di Carlo Romano, vescovo di Como.
1850 – Ha luogo un nuovo censimento catastale: circa 1.600 abitanti. La chiesa parrocchiale di Rovellasca è riadicata a San Pietro e San Paolo. Nell’incannatoio per la lavorazione della seta, che ha sede nell’area dell’odierna via Cargo, lavorano oltre 100 ragazzi di età compresa tra 12 e 18 anni; Theophilus Under, un pastore protestante laureato in teologia all’Università di Tübingen, è direttore dello stabilimento. Nello stesso periodo viene costruita la cappella della Madonnina con il rondinino , all’incrocio tra gli odierni via Cavour e via Edmondo De Amicis, soppressa nel 1971 a causa della necessità di ampliare la sede stradale.
Metà del secolo – Ha iniziato il fenomeno dell’emigrazione oltre l’oceano. Intere famiglie di rovellaschesi vanno da insediarsi in paesi lontani: Stati Uniti, Argentina e Australia.
1854 – Il 27 marzo nasce Giovanni Battista Grassi, futuro scienziato.
1857 – Resultano di proprietà comunale il pozzo degli Ebrei e il pozzo in piazza Vittorio Emanuele I, ora piazza Risorgimento); gli abitanti sono circa 1.700 e la successiva Cesare Cantù rileva in paese l’esistenza di 173 «ditte».
1860 – Dalla planimetria del Burghé risulta l’esistenza delle tre chiese e altre attese: viale Trento, via Umberto I e pozzo del Burghé; Gli abitanti di Rovellasca sono circa 1.900 e Gaetano Dell’Acqua “Miséé gabìn”, classe 1838, è l’unico rovellaschese a partecipare alla seconda guerra di indipendenza.
1871 – Per effetto di una legge dello Stato unitario, l’obbligo di cambiare il nome delle vie dei paesi è stabilito; è sagomata per l’ultima volta l’area del Burghé, mediante creazione di viali a definire il confine tra proprietà pubblica e privata proprietà: ai privati vengono venduti i terreni esterni all’anello di strade; l’anno successivo ha luogo la piantumazione lungo l’odierno viale Trieste.
1873 – Epidemia di tifo petecchiale.
1875 – Fondazione della Società di mutuo soccorso tra gli operai, i mercii ambulanti, i braccianti ei contadini di Rovellasca, con inaugurazione della sede.
1880 – Costruzione di Casa Vitaliano, una delimitazione est del Burghé; costruzione di un nuovo corpo di fabbrica da destinarsi ad una scuola, in sostituzione dell’antica scuola addossata alla chiesa di Santa Marta; la sede dell’incannatoio viene abbandonata per attività finali; zona ed edificio sono acquistati in tempi successivi da Carlo Cattaneo “Gabriele”, che da vita una falegnameria a ciclo completo: segheria, rifilatura e laboratorio di ebanisteria.
1884 – Acquisizione di una frazione, la Corte dei Tipi, da Misinto.
1889 – Viene redatto e presentato il progetto dell’ingegner Giulio Grassi per sfruttare meglio le acque dei pozzi pubblici esistenti a Rovellasca.
1890 – Il 4 agosto una grandinata distrugge i raccolti e le colture di bachi da seta.
1892 – Il 9 ottobre nasce Luigi Cattaneo, destinato a diventare, con il soprannome di Martinetta, l’emblema dell’imprenditorialità rovellaschese.
1893/1896 – Il rovellaschese Luigi Borghi “Grìn” partecipa alla campagna militare in Etiopia e viene fatto prigioniero; dato per morto, rientra una Rovellasca dopo 2 anni ed è accolto dalla cittadinanza al completo.
1896 – Epidemia di difterite.
1897 – Il 10 ottobre è adottato il primo statuto dell’istituendo Asilo infantile di Rovellasca: la Commissione direttiva è composta da Antonio Cargo, presidente, don Giovanni Battista Ambrosini, Giovan Battista Dell’Acqua, Giovanni Clerici, Pasquale Prada e Carlo Discacciati, segretario .
1900 – Il 26 novembre, su invito di don Giovanni Battista Ambrosini, arriva una Rovellasca sister Enrica Berta, Superiora, suor Maria Gaboardi e suor Beatrice Pessina; le 3 religiose, appartenenti alla Congregazione delle Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, con sede a Milano, prendono in carico la gestione dell’asilo di prossima istituzione; presidente onorario dell’Asilo è il marchese Vitaliano Crivelli; il conte Bernardo Arnaboldi, deputato al Parlamento, è nominato conferenza: il 27 novembre si svolge l’apertura dell’istituto.
1905 – Ha luogo una lotteria / pesca di beneficenza per raccogliere fondi da destinarsi alla costruzione del nuovo asilo e nasce la fondazione della musica corpo di Rovellasca.
1907 – Il 13 aprile si inaugura il nuovo asilo, realizzato su progetto dell’ingegner Giulio Grassi, approvato nel 1905: la sede è posta in piazza Vittorio Emanuele, su terreno ottenuto a titolo gratuito dall’Amministrazione Comunale di Rovellasca; l’istituto assume la denominazione di Asilo Infantile Principe di Piemonte.
1909 – Fondazione della Cooperativa Tessuti, più correttamente: Unione commercianti in tessuti, primo promotore Alfonso Dell’Acqua; creazione della Società di meccanizzazione agricola, filiale della Mutuo Soccorso, e acquisto della prima trebbiatrice per uso collettivo.
1910 – Fondazione dello Sport Club Rovellasca 1910; si procede a nuove trivellazioni per la ricerca di falde acquifere e alla progettazione della rete distributiva a Rovellasca; l’anno successivo, su progetto dell’ingegner Cesare Brebbia, è edificato il serbatoio dell’acqua potabile, la Torretta; il 23 luglio, un sabato, un uragano che arriva da Saronno lascia numerose case scoperchiate e le coltivazioni devastate.
1912 – Viene messa all’asta la foppa Serana, ribattezzata fossa Pasque già dai primi anni del secolo: acquirente risulta Giacomo Moltrasio in nome dello Sport club Rovellasca 1910; scissione nel Corpo musicale di Rovellasca.
1913 – Bonifica del terreno dell’ex-fossa Pasquale all’opera di soldati del Governo militare, provvisoriamente di stanza a Rovellasca: sul terreno viene costruito il cinematoatro del club Sport Rovellasca 1910.
Circa 1914 – Chiusura della zòca di Mezzo.
1927 – Un ciclone fa cadere il piccolo campanile dell’oratorio dell’Immacolata.
1928 – Fusione con Rovello La presidenza del Comune è fissata a Rovellasca.
1930 – I proventi di una pesca di beneficenza tenuta al Burghè vengono utilizzati per aumentare il livello della strada che conduce alla stazione ferroviaria, inaugurato nel 1932.
Circa 1931 – Ridimensionamento della zoccola di Santa Marta ad area di 30 per 35 metri, ma l’ultima sistemazione con vasca-fontana svolge intorno al 1960; nuova scuola, su progetto dell’architetto Gaetano Brusa di Milano, primo tronco di fognatura e campo per il calcio in fregio al Burghè.
1932 – Il 31 ottobre, inaugurazione delle scuole elementari; in precedenza le lezioni sono state tenute nelle aule annesse all’oratorio di Santa Marta in casa, ora scomparsa, vicina al pozzo di san Francesco; dal 29 giugno al 2 luglio, un incendio devasta la falegnameria di Carlo Cattaneo “Gabriele”
1933 – Ampliamento della sede della Cooperativa di Consumo; fallisce la Banca Nazionale, la cui filiale ha sede in via Cavour e nei locali attigui all’oratorio di Santa Marta si trova una filiale del Banco Lariano.
1934 – In maggio, per la durata di 3 settimane, predicazione della “missione” da parte dei Passionisti.
1935 – Inizio dei nuovi lavori di decorazione della chiesa parrocchiale , sotto la direzione del professor Giacomo Albertella; intorno al monumento dedicato ai Caduti, il 2 ottobre, i rovellaschesi ascoltano l’annuncio, lanciando via radio, l’inizio della guerra in Etiopia; nello stesso anno, epidemia di colera.
1937 – Consacrazione una chiesa dell’oratorio dedicata a Santa Marta . Mario Cattaneo “Muresin” ripristina l’edificio già sede della falegnameria di Carlo Cattaneo “Gabriel” e pone qui la sede del Consorzio tre espositori di mobili; cessata l’attività del consorzio, nel 1958, l’area è acquistata da privati; il 28 agosto, festa della chiesa parrocchiale di Rovellasca con presentazione dei lavori effettuati.
1939 – Ha fine il periodo di convivenza tra Rovellasca e Rovello Porro sotto la denominazione Rovi Porro: le due unità amministrative vengono scisse e tornano ad assumere dignità comunale propria.
1940 – Trasformazione del Burghè in campo agricolo; calata delle campane della chiesa parrocchiale.
1941 – Silvio Riva è il primo caduto rovellaschese in seconda guerra mondiale sul fronte greco albanese: altri 25 concittadini perdono la vita nel conflitto.
1944 – Sui muri di rovellasca, il 2 novembre, appaiono i manifesti che invitano all’insurrezione armata contro i nazifascisti; è forse opera dei partigiani appartenenti alla 183esima brigata Garibaldi “Carlo Franchi”, ottavo distaccamento di Lazzate e Misinto.
1945 – Il 25 aprile Rovellasca viene occupata dalle pattuglie garibaldine; alla fine di ottobre arrivano le nuove campane per la chiesa parrocchiale .
1946 – Primo sindaco del dopoguerra è Carlo Volontè, fino al 1950; gli subentra Franco Introzzi fino al 1952; seguire: Uberto Crivelli dal 1952 al 1972, già podestà di Rovi Porro dal 1929 al 1933; Natale Corti dal 1972 al 1976; Riccardo Colombo dal 1975 al 1976; Luigi Carugati dal 1976 al 1985; Gianluigi Campi dal 1985 al 1987; di nuovo Luigi Carugati dal 1988 al 1998, Francesco Cattaneo dal 1999 al 2008, Sergio Zauli dal 2009 al 2014, Renato Brenna dal 2014 al 2019, Sergio Zauli dal 2019 ad oggi.
Massimo Soncini in “Così era Rovellasca”, edito dall’Amministrazione comunale nel 1998