Gesù si trasfigura davanti ai suoi tre discepoli prediletti: Pietro, Giacomo e Giovanni. È Lui che si trasfigura o sono i tre discepoli che lo vedono trasfigurato? Mi piace pensare che questi tre apostoli non erano i preferiti da Gesù perché più simpatici o più obbedienti ma perché erano i più capaci di riconoscere l’essere altro di Gesù. Gesù non si è illuminato a giorno come se dei fari potenti lo avessero colpito con la loro luce… Gesù si è reso splendente agli occhi e al cuore dei tre apostoli in modo tale che non c’era più alcun’ombra: il mistero della sua divino-umanità si era resa evidente perché la potessero comprendere appieno! È proprio così: Gesù lo si può conoscere soltanto con un cuore innamorato, appassionato, affascinato… chi pensa di comprendere Gesù semplicemente seguendo dei documentari o leggendo libri sulla sua identità non arriverà mai al cuore della sua persona! Provate a prendere un foglio di carta e accartocciatelo in modo tale da farne una sorta di scultura. Illuminate la scultura con una luce dall’esterno: noterete tante ombre così come anche tanti difetti. Provate a inserire la luce all’interno della scultura: vedrete che non c’è più alcun’ombra e tutto apparirà estremamente armonico. Questo è il mistero della Trasfigurazione: al termine del cammino quaresimale, nella celebrazione del Triduo pasquale, non ci troveremo disorientati davanti al volto sfigurato di Gesù nella sua passione… non cadremo nello sconforto e nella disillusione… ma contempleremo la grandezza, la sublimità, la maestosità, la bellezza, dell’amore di Dio! Non solo: ci trasfigureremo anche noi con Lui! Capiremo il senso delle nostre passioni e delle nostre croci e persevereremo nell’offerta totale della nostra vita. Buona domenica