«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio». Ecco che cos’è il desiderio di Dio: invitarci ad un banchetto di comunione con lui perchè considerati tutti suoi figli. E cosa pensiamo noi? Che il regno dei cieli sia una serie infinita di doveri e adempimenti… tant’è che la gran parte si chiama fuori e cerca di sfuggire alla chiamata: «Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari». Ogni cosa è più appetibile e desiderata rispetto all’offerta di comunione da parte di Dio! Non vorrei che subito facessimo delle applicazioni indebite considerando la celebrazione eucaristica l’oggetto dell’invito: non è proprio così! L’Eucaristia non è il fine dell’opera di Dio ma la manifestazione! Prima si risponde all’invito alla festa – che è la vita vissuta da figli – e poi si partecipa all’Eucaristia come espressione di una comunione già in atto e insieme ancora da venire in pienezza. Ogni tanto sento dei genitori amareggiati perchè i figli non vanno a Messa: è un dispiacere che condivido… però, ancor più profondamente, dovremmo chiederci se chi va a Messa esprime la gioia e la festa dell’essere figli o, piuttosto, il rispetto di un dovere adempiuto servilmente? Buona giornata