«Il funzionario del re disse a Gesù: “Signore, scendi prima che il mio bambino muoia”. Gesù gli rispose: “Va’, tuo figlio vive”. Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino». Nel leggere queste parole ho pensato a quante preghiere abbiano rivolto i famigliari delle vittime del coronavirus e non sono stati esauditi… hanno visto, giorno per giorno, aggravarsi la situazione fino alla morte del loro congiunto… cosa avranno pensato? Cosa pensiamo noi? Come vorrei che le nostre preghiere fossero esaudite alla pari di quelle del funzionario del re… Invece no! Le nostre preghiere sono più simili a quelle di Gesù nell’orto degli ulivi: «Padre, allontana da me questo calice… ma non la mia ma la tua volontà sia fatta». Sono preghiere che sembrano volare nel vento ma che hanno una risposta oltre il nostro tempo! Ciò che colpisce però del funzionario del re è che  alla e parole di Gesù non eccepisce… si mette in cammino! Mostra nella realtà dei fatti che a lui quanto Gesù gli ha promesso è più che sufficiente: Gesù non gli ha detto “vai, tranquillo, tuo figlio è guarito, non è morto”… ma “tuo figlio vive”! Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore… Crediamo noi questo? Buona giornata