Il fariseo Paolo legge Gesù in relazione alle promesse dell’Antico Testamento. Mosè, il più grande profeta, è considerato una figura di Cristo: in lui si vede Dio in maniera “velata”, mentre in Gesù si vede Dio come in uno “specchio”. Questo vuol dire che quanto Mosè ha raccontato e fatto non è da scartare ma da rileggere a partire dalla rivelazione di Gesù. In Gesù il mistero di Dio è chiaramente leggibile e chiunque si dispone in ascolto della sua Parola, inevitabilmente, entra davvero nel mistero intimo di Dio. Paolo dice ancor più precisamente: «Noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore». Cosa significa: la rivelazione che si compie in Gesù mostra pure la nostra identità! La nostra umanità, creata ad immagine di Dio, decaduta in forza del peccato di Adamo, guardano a Gesù ritrova il suo splendore! Chi segue Gesù si accorge di venir trasformato via via… non in forza di un impegno volontaristico ma grazie all’azione potente dello Spirito! Proprio questo fa il Battesimo: ci viene donato lo Spirito perché ci renda conformi all’immagine di Cristo, il Figlio perfetto! Che grazia… Buona giornata