Provate ad immaginare di essere catturati, imprigionati, torturati ingiustamente… Grazie a qualcuno, miracolosamente, venite liberati. Voi conoscete molto bene i responsabili del sequestro… Qual è il primo pensiero che vi viene in mente appena liberati? Come minimo andreste a denunciare o comunque cerchereste la maniera di fare giustizia e vendicare l’atto infame compiuto nei vostri confronti! Direi assolutamente tutto giustificato… Però. Se guardiamo l’atteggiamento dei discepoli, proprio a fronte di un caso del genere, ecco cosa scopriamo: «Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù». Chi ha incontrato Cristo non conosce minimamente il desiderio di rivalsa… Tutto mette in conto e lo offre come testimonianza alla verità! Per il discepolo non c’è esperienza che non rientri dentro un piano salvifico preciso, non c’è situazione che possa incrinare minimamente la sua serenità: «Tutto concorre al bene per coloro che amano Dio». Ne deriva una lezione sacrosanta per noi, sempre così alla ricerca di condizioni ottimali per esprimere la fede… Anche questo tempo disagevole, non corrispondente al nostro cliché ordinario, non è giusto sia ritenuto una parentesi da oltrepassare! Dovremmo poter dire grazie a Dio anche di questa prova… se abbiamo reso testimonianza di Lui… Buona giornata