Mi fanno sempre impressione le parole di Gesù sulla ricchezza! «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!» . Chi è ricco mostra di aver dedicato la sua vita più all’accumulo dei beni piuttosto che nella cura del vero bene! Proprio il contrario di quello che il libro della Sapienza consiglia: «Stimai un nulla la ricchezza al confronto della Sapienza, non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento» . L’attaccamento alla ricchezza è l’origine di tutti i mali: l’invidia, le liti, le contese, i soprusi, le ruberie… Chi riesce a dedicare la vita alla ricerca della Sapienza non maturerà sentimenti così avversi alla santità, al contrario, custodirà la comunione e la fraternità come i beni più grandi! Convertire il cuore alla sobrietà e al distacco dalla ricchezza è quanto mai urgente per ogni uomo! Con la ricchezza non si acquista il paradiso! Il ricco scriba che interpella Gesù vorrebbe trovare il modo per assicurarsi il paradiso: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?» . La domanda è posta con parole giuste, ma senza che lui le comprenda: lo scriba è istruito sul fatto che la salvezza non è un merito ma un diritto, una sorta di “legittima” per i figli! Il fatto è che la figliolanza prevede una resa totale al Padre… Chi attacca il cuore ai beni difficilmente può averlo pure attaccato a Dio!  Buona domenica