Tenerissimo JHWH con il popolo d’Israele, ne parla come di un figlio:  «Quando Israele era fanciullo, io l’ho amato… Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me». È l’amara constatazione di un genitore con il figlio adolescente: più ami e più vieni respinto! Faticosissima la fase dell’educazione nel periodo della crescita: tutto è contestato, tutto è rinfacciato… la memoria delle cose belle sembra totalmente svuotata… non esistono spazi per il dialogo e il confronto… la tentazione è quella di buttare all’aria tutto! Di vendicarsi e di contrastare la ribellione con la ritorsione! Ma JHWH marca la differenza dall’uomo: «Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. Non darò sfogo all’ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Èfraim, perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò da te nella mia ira». È la pazienza di Dio che attende la crescita dell’uomo. Dio sa che c’è il tempo della maturazione… Dobbiamo tutti riflettere su questo atteggiamento di Dio perché ci permette di non disperare ma di guardare con fiducia al futuro! Il bene non cessa di lavorare nel cuore dell’uomo: al momento giusto riemergerà vincitore! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Angela che oggi accompagniamo nel suo ingresso gloria del suo Signore