«In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà» . Nel leggere questo versetto non si può che venire catapultati al racconto evangelico della morte in croce di Gesù. La “fine del mondo” non è qualcosa che si debba ritenere totalmente indecifrabile: l’evento della morte e risurrezione di Gesù sono un anticipo quanto mai allusivo! Al tripudio del male operato dall’uomo risponderà lo splendore dell’amore gratuito di Dio! Il sole si oscura, la luna non riflette più la luce, le stelle cadono: sono i simboli dell’idolatria, di ciò che sembrava dominare il mondo… gli uomini non dipendono dalle potenze della natura ma dal Creatore! È il suo giudizio di misericordia il criterio del discernimento finale. Chi vive in questa logica non ha paura… L’albero di fichi che si intenerisce annunciando l’estate è l’albero della croce: chi ha occhi per contemplarlo non va incontro al destino con la paura di quello che deve accadere ma si muove nella certezza di un amore che non attende altro se non di essere accolto e riconosciuto. Tutti coloro che usano delle tragedie e dei cataclismi naturali per montare un clima di terrore non devono essere presi in considerazione: tutte le cose passeranno ma la Parola di Gesù non passerà! Buona domenica