«Quanto volete darmi perché io ve lo consegni» . Sono le prime parole che leggiamo nel passio quest’anno. il primo a cui è data la parola è Giuda. Nella logica del mondo, secondo il metro di misura prettamente umano, è lui il protagonista di tutto il dramma che si delinea negli ultimi giorni di vita di Gesù. l’uomo sembra essere l’unico responsabile della vicenda umana, capace di fare il bello e il cattivo tempo… ma non è così!
«prendete, mangiate: questo è il mio corpo» . Sono le parole di Gesù, quasi una risposta che fa da contraltare alla protervia di Giuda. povero illuso, l’uomo, che crede di dominare la scena quando è un altro il vero artefice di tutto. Gesù non deve essere consegnato: è lui stesso che si consegna, si dona… i capi del popolo vogliono comprarsi Gesù, ma è lui che si mette nelle loro mani… Sembra di vedere pari pari la trama del peccato d’origine: il frutto della vita non va preso, afferrato, rubato secondo l’invito del maligno… il frutto della vita è già donato, è già in possesso dell’uomo! dio l’ha posto in mezzo al giardino, senza alcun divieto… inguaribile assetato di gloria, l’uomo vive la vita cercando di appropriarsi di ciò che già gli appartiene, perdendo la pace…
«dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte» . l’uomo decide di far fuori l’autore della vita e alla fine si trova a strappargli di dosso tutto quello che lo copre… Senza Gesù l’uomo è nudo, è scoperto, orfano di padre… Ma anche qui, è Gesù che decide di rivestire l’adamo rimasto nudo dopo il peccato: «pur essendo nella condizione divina, spoglio se stesso» . dio non smette di raggiungerci nei nostri tradimenti, nelle nostre rapine… vuole solo che noi abbiamo la ViTa!