«Chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante». Non ci sono trucchi: Dio entra nella vita dell’uomo in maniera che ogni Persona possa dire liberamente il suo sì o il suo no! Quelle conversioni che nascono in forza di chissà quale intervento misterioso devono sempre suscitarci qualche dubbio! Ci sono in circolazione troppi guru che attraverso una persuasione occulta cercano di convincerci di una verità o di un’altra con giri di parole ben congeniati: stiamo attenti! Sono briganti! Gesù ci interpella personalmente, ci chiama per nome, e ci invita ad uscire dai recinti nei quali siamo imprigionati. Il suo desiderio è solo quello di aprire le porte: ognuno, poi, potrà decidere se rimanere o uscire… «Chi entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce». C’è un pastore che fa visita alle sue pecore e c’è un Guardiano che le tiene a bada. Il guardiano è la legge: il suo compito è aprire al pastore! Se non apre al pastore significa che non ama la loro libertà… Le pecore sentono la voce del pastore e la riconoscono, corrisponde al loro cuore! «Quando il pastore ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono». Il pastore deve spingere fuori le pecore. La sicurezza del recinto è più comoda ma priva della gioia della libertà… Gesù, l’uomo libero per eccellenza, segna il passo e le pecore, senza che alcuno le costringa, lo seguono! La dinamica della fede è questa o non è! Nessuno è discepolo di Cristo se non si sente chiamato per nome! Se segue Gesù per costrizione e non per attrazione! La fede è per noi uno spazio di libertà o un recinto in cui ci manca l’aria? Dobbiamo rispondere a questa domanda: è il punto nevralgico della nostra fede! Buona domenica