Il brano di Vangelo di questa domenica risulta “composto” di una parabola di Gesù e di alcune parole radunate da Luca a modo di applicazione sviluppando il tema dell’uso cristiano della ricchezza. Il punto centrale della parabola del fattore disonesto e astuto è espressa nella conclusione della parabola stessa: «I figli di questo modo sono scaltri più dei figli della luce». Il tratto essenziale è l’accortezza dell’amministratore, la sua pronta decisione e la sua lungimiranza. A Gesù non interessa il modo preciso con cui il fattore ha risolto il suo problema, bensì la risolutezza con la quale ha cercato di mettere al sicuro il proprio futuro. Gesù vorrebbe che i discepoli, a proposito del Regno, avessero la stessa risolutezza che il fattore ebbe per sé. Il fattore fu astuto nel conservare se stesso, il discepolo sia altrettanto astuto nello spendersi per il Regno. Luca attualizza la parabola applicandola a un caso concreto: l’uso delle ricchezze. Luca chiama «disonesta» la ricchezza Perché disonesta? disonesta non soltanto perché a volte ingiusta nella sua origine e nel suo uso, ma perché ingannevole nel suo profondo: promette e non mantiene, invita l’uomo a porre in essa la propria fiducia e poi lo delude. buona giornata, don Michele