Leggo oggi nella liturgia dal Libro di Rut questo passaggio: «Ci fu nel paese una carestia e un uomo, [chiamato Elimèlec,] con la moglie Noemi e i suoi due figli emigrò da Betlemme di Giuda nei campi di Moab». Non si contano i versetti della Bibbia che raccontano di migrazioni, di spostamenti, di deportazioni… l’uomo è continuamente in movimento, mai sicuro nel suo habitat! A volte la guerra, a volte la siccità, a volte le liti famigliari: l’uomo ha la necessità di cercare e trovare luoghi e condizioni più favorevoli ad una vita dignitosa! Ci stupiamo dei flussi migratori di oggi? Le dinamiche sono le stesse, identiche… Fuori dubbio che le modalità e i numeri sono oggettivamente molto diversi. Occorrerà analizzare con cura il fenomeno e trovare la maniera più idonea per governarlo! Ciò che la Parola ci obbliga a considerare è il bisogno concreto delle persone… un conto è la politica che dovrà pur fare scelte chiare per non evitare problemi maggiori derivanti dai processi migratori, un conto siamo noi, uomini e donne, che concretamente incrociamo i volti di questi poveri alla ricerca di una vita migliore! Una maggiore attenzione e un cuore più aperto non guasterebbero affatto… Buona giornata