Leggo le notizie riguardanti i due alpinisti, Nardo e Ballard, che sono morti sulle nevi del Parabat in Pakistan. Mi rattrista vedere uomini che perdono la vita nel tentativo di compiere imprese palesemente estreme… Nardo aveva pure un figlio di otto mesi… quel bambino non conoscerà il padre perché, per una propria ambizione, voleva compiere un’impresa da prima pagina. Nardo ha scritto: “Mi piacerebbe essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che però non si è arreso”… È questo quello che un uomo deve prefiggersi? È questo che avrebbero voluto il figlio e la moglie? Mio papà e mia mamma non avranno mai una prima pagina ma la loro presenza si è stampata nella prima pagina del mio cuore! Credo sia giusto che ci ricordiamo che ognuno di noi ha una responsabilità nei confronti degli altri! I propri desideri o le proprie aspirazioni non possono essere autoreferenziali! Il Vangelo di oggi ci da un criterio di giudizio: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me». Non la propria gloria al primo posto, ma quella degli altri è il fine vero dell’esistenza! Fermo restando che non ho nulla contro Nardo e, anzi, prego per lui e i suoi cari… solo ci tenevo a ridefinire le priorità nelle scelte di vita… Buona giornata