Le persone che fanno strada sono quelle che sanno guardare lontano. Chi si limita al suo piccolo orticello, benchè possa essere abile, è destinato a fallire miseramente. occorre leggere i cambiamenti e prevenirli con scelte oculate e lungimiranti. Ciò che accade nel futuro è già iscritto nell’oggi: intelligente è colui che sa vivere l’oggi nella prospettiva del futuro. I grandi santi hanno vissuto così: impegnatissimi nella storia ma con nel cuore il destino del cielo! In questa direzione va letto il Vangelo di questa domenica: Gesù sottopone alle persone eventi di cronaca di quei giorni e chiede di interpretarli alla luce della fede. Non è sufficiente analizzare le cause storiche che le hanno propiziate ma occorre coglierne la portata teologica: Dio, anche attraverso gli eventi più feriali, ci parla, ci esorta, ci sprona… Alla fine, il messaggio fondamentale che ne deriva è la serietà del nostro destino: è inutile che ci si impegni notte e giorno a salvare la pelle, mettendosi al sicuro, pensando di sottrarsi all’impellenza della morte… In qualche maniera, la morte ci prenderà, coscienti e no! Il caso serio, però, non è il tipo di morte o l’ora della morte ma il tipo di vita che stiamo conducendo! ogni giorno, anzi, ogni minuto dovremmo chiederci: che sto facendo? Dove sto andando? Che senso ha la mia vita? Se dovessi morire in questo momento sarei contento delle scelte che sto facendo? Gesù ci assicura che non dobbiamo avere paura: Lui è l’agricoltore che con perseveranza lavora la nostra vite. Il suo scopo non è l’eliminazione della vite che non porta frutto ma la cura intensiva affinchè, anche in terreni poco fecondi, il poco possibile sia fatto fruttificare… Il nostro compito è metterci nelle sue mani e lasciarci potare e legare secondo la sua volontà… Buona domenica