Gesù riconosce a San Bartolomeo (il Natanaele di cui leggiamo nel Vangelo) di cui oggi celebriamo la festa liturgica il fatto di essere un uomo autentico, limpido, che non ha paura di esporsi e di dire la propria: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Ma perché Gesù arriva a dire questo di Bartolomeo? Perché Gesù riconosce una persona che dice quello che pensa, senza troppi giri di parole «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?», nel momento in cui Filippo lo ha invita a conoscerlo! Ha ripetuto quanto aveva imparato dalla Scrittura… Tuttavia però non si è sottratto all’incontro e al confronto! Bartolomeo aveva un pregiudizio su Gesù ma si è messo in gioco! Oggi Bartolomeo ci insegna che pur avendo naturalmente dei “pre-giudizi” sulle cose, sulle persone non dobbiamo però intestardirci dentro una posizione senza avere il coraggio di porci schiettamente in dialogo sostenendo il confronto con verità e intelligenza! Il rischio che troppe volte incorriamo è quello di arroccarci sulle nostre posizioni e non essere capaci di metterle in discussione con intelligenza, che non vuol dire allora cedere a tutte le posizioni che ci vengono proposte ma essere capaci di dialogare e essere aperti a mettere in discussione il nostro giudizio per arrivare alla Verità «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!»… buona giornata, don Michele