Non smette mai di stupirmi e di interrogarmi la Parabola del Padre buono. È di una drammaticità impressionante. In qualsiasi personaggio ci si provi ad immedesimare si sperimentano tristezza e angoscia. È davvero il quadro reale del paradosso di un Dio che ama senza misura ed ha come risposta la ribellione dei suoi figli… Il Padre è in ansia per la deriva dei figli e i figli sono tristi per il vuoto della loro vita vissuta in conflitto con il Padre! Non c’è storia: fuori dalla relazione con Dio Padre non c’è pace. Il figlio minore è disperato perchè vivendo da dissoluto ha dissipato la sua dignità filiale… Il figlio maggiore è arrabbiato perchè si percepisce come schiavo e sopporta il Padre solo per interesse… entrambi i figli, in sostanza, vorrebbero avere per sè la vita del Padre – il primo la esige per godersela; il secondo tiene duro per averla tutta al posto del figlio degenere -! Ma non riescono a capire che è volontà del Padre donarla! Tutto ciò che è suo è loro, non tiene nulla per sè! Siamo ancora dentro la dinamica dell’Eden dove Adamo ed Eva vogliono mangiare dell’albero della vita per essere come Dio… Tutto è nostro e noi siamo di Dio! Buona giornata