UN MARTIRIO IMPROPRIO

Leggendo la vicenda dei fratelli Maccabei non si può non restare meravigliati e pure ammirati. Per la fede così radicale da non temere in alcun modo la crudeltà del martirio. Eppure: è questa la fede che Gesù ci ha proposto? Per essere uomini di fede è necessario essere così estremi? Dio ha bisogno della nostra disponibilità a dare la vita fino all’effusione del sangue per rendergli gloria e onore? Forse Gesù viene a mostrare proprio il contrario: Dio viene a donarci la vita perché noi la smettiamo di perderla! Il dono della vita è peculiare del discepolo di Gesù ma nei confronti dei fratelli, ovviamente nel nome suo… Si muore per amore non per essere degli eroi! Se una sottolineatura positiva del brano del Libro dei Maccabei devo fare, è per le parole della mamma a fronte del martirio dei sette figli: «Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato il respiro e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il Creatore dell’universo, che ha plasmato all’origine l’uomo e ha provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo il respiro e la vita». Che libertà… se penso alle mamme di oggi… Buona giornata

IL NOSTRO SICOMORO

Una cosa è leggere un romanzo e una cosa è leggere il Vangelo. Un romanzo, quando è avvincente, coinvolge emotivamente, fa ridere o fa piangere, fa impaurire o rende sereni… tutto questo in quanto spettatori! Un po’ come davanti ad un film: finita la pellicola, si torna a casa, se ne parla magari qualche minuto con gli amici e poi è finita. Il vangelo, diversamente, richiede una partecipazione, un protagonismo, un coinvolgimento personale: non si rimane a guardare ma si è chiamati in causa… è la nostra storia! I personaggi siamo noi, parla proprio di noi! Per questo il vangelo lo si può leggere e rileggere e rimane sempre nuovo… Anche oggi, nel racconto dell’incontro tra Zaccheo e Gesù, non possiamo non immedesimarci in Zaccheo. Come Zaccheo siamo tutti piccoli, incapaci di vedere Gesù! Da soli non abbiamo gli strumenti necessari: Zaccheo ha trovato un sicomoro… Noi? Per alzarci ed avere una corretta visione di Gesù a chi possiamo chiedere, a chi possiamo rivolgerci? Il nostro sicomoro, a mio parere, è la Chiesa! Senza la Chiesa non riusciremo mai a fare un’esperienza reale, vitale, concreta di Gesù! Senza la Chiesa Gesù rimane un solo un bel pensiero, un personaggio del passato… mai il Risorto che cambia la vita! Extra ecclesia nulla salus… Buona giornata

TUTELA DEL DIVERSO

La questione immigrazione ed integrazione è molto complessa. Generalmente le fatiche nascono in relazione alle persone di cultura arabo-mussulmana. Difficilmente si sente infervorare il dibattito per persone provenienti dalla Cina o dalla Russia. Qualche rigurgito, per la verità, sorge anche dal pregiudizio raziale verso le persone di colore… La paura è tanta. Gli episodi malavitosi che si registrano vengono diffusi con una certa risonanza soprattutto quando si tratta di immigrati. Questi problemi, c’è da ammettere, sono vecchi come lo spostamento da una terra all’altra che da sempre caratterizza la ricerca di un benessere migliore da parte degli uomini… Chi arriva dall’esterno reca scompiglio all’equilibrio che le persone avevano trovato imparando a conoscersi! C’è una pigrizia di fondo a mettersi ancora in gioco e tentare una nuova integrazione… La convinzione che istintivamente gli uomini hanno è che occorre preservare la stabilità e la sicurezza, mantenendo saldamente lo status quo… Non bisogna mai lasciare il certo per l’incerto, recita un proverbio. Anche la Bibbia attesta questa decisione: «il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un solo popolo e ciascuno abbandonasse le proprie usanze». Tale decisione procurò l’ira di Dio! Dio è sempre a favore della pluralità, della diversità! Non sono in grado di dare soluzioni… ma il dato va considerato… Buona giornata

NON ATTACCARE IL CUORE A NIENTE

«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta» . Nel sentire espressioni di questo genere si può essere assaliti dalla paura. È assolutamente umano: le cose ci danno sicurezza, riescono a rassicurarci nell’immediato… ma Gesù ci mette in guardia e ci ricorda che una sicurezza di questo tipo è precaria! Tutto è destinato a finire… È indubitabile che la mortalità connota tutto ciò che esiste nella natura… intimamente, però, abbiamo come la persuasione che le strutture che hanno a che fare con la nostra fede (Chiese, Oratori, Processioni…) debbano avere in qualche modo una protezione particolare di Dio… Invece no! Gesù dichiara apertamente agli ebrei (oggi lo direbbe a noi…) che nemmeno una pietra del Tempio rimarrà illesa nel processo di opposizione messo in atto dal Maligno! Tuttavia, Gesù esorta i suoi a non avere paura: «Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose» . Non c’è nulla – anche di male – che Dio non faccia rientrare nel suo progetto di salvezza! Coloro che vivono in comunione con il Figlio sanno che nulla li potrà nuocere: «nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto» . Tutte le strategie che si mettono in atto per conservare l’esistente, per salvare le nostre strutture, per assicurare il nostro pensiero, hanno il tempo contato! È bene che noi agiamo con responsabilità rispondendo alle esigenze del nostro tempo secondo le capacità che abbiamo ma non idealizziamo nulla! Non attacchiamoci a nulla! Rimaniamo liberi da tutto e da tutti e riponiamo tutta la nostra fiducia e sicurezza in Colui che è l’ «alfa» e l’ «omega» della storia! Tutto passa ma Dio resta! Buon domenica

IL DISEGNO DELLA SALVEZZA

Quando insegnavo avevo un collega, professore di italiano e storia – si dichiarava massone – che mi importunava spesso cercando di mettere in dubbio la solidità dell’annuncio evangelico. Il suo cavallo di battaglia è l’eccessiva corrispondenza tra la persona di Gesù è testi dell’Antico Testamento e di miti preesistenti. Ciò che per lui era un ostacolo insormontabile per me era, invece, una conferma indubitabile! Il fatto che ci sia un filo rosso costante nella storia della salvezza rende ragione di una provvidenza che conduce gli eventi e, con gradualità, li porta a compimento… Il brano del Libro della Sapienza che oggi leggiamo nella liturgia è di una corrispondenza perfetta con il mistero dell’Incarnazione, impossibile non cogliere l’interconnessione: «Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo rapido corso, la tua parola onnipotente dal cielo… si lanciò in mezzo… e toccava il cielo e aveva i piedi sulla terra. Tutto il creato fu modellato di nuovo nella propria natura come prima, obbedendo ai tuoi comandi, perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi». Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo… Il sogno di Dio? La salvezza delle sue creature predilette… fino a morire! Buona giornata